Regia di Claude Lelouch vedi scheda film
Cosa avrà combinato il povero Amidou per essere pedinato a vista dal commissario Bozzuffi e la sua squadra di poliziotti in borghese. Nella prima parte del film, dominata da suggestive immagini e suoni ma assolutamente povera di parole, si ha l'impressione di un clamoroso scambio di persona visto che il nostro ignaro protagonista viene descritto come un onesto operaio felicemente sposato con prole, ma piano piano le magagne affiorano e la shokkante verità verrà a galla fino a cancellare qualsiasi dubbio. Lelouche non tradisce il suo cinema incentrato sul rapporto uomo donna ma questa volta lo sfrutta in primo luogo per raccontare l'odissea giudiziaria di un uomo che nasconde in se le turbe dell'impotenza sessuale e poi per condannarre l'atrocità della pena di morte che in Francia ha sempre avuto l'immagine macabra della ghigliottina. Ottima l'idea di dare alla storia un andamento non lineare ed alternare il colore ed il bianco e nero senza soluzione di continuità. La regia di gattone Lelouch è come sempre ricca e fantasiosa e l'utilizzo della camera a mano a ridosso dei personaggi mi ha notevolmente colpito per controllo ed efficacia; inoltre le riprese della corrida di Nimes, un alibi traballante per il disgraziato protagonista che di cognome fa Toledo, sono l'ennesima prova della duttilità del vecchio Claude che sarà anche un pò ampolloso e compiaciuto per gran parte della critica ma ha uno stile inconfondibile e per il sottoscritto rimane sempre uno dei più grandi registi francesi mai esistiti.
Ho trovato il DVD in una bancarella per puro caso e l'ho subito aggiunto alla mia già fornita filmografia dell'autore del premiatissimo ed indimenticabile -Un uomo una donna- .
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