Trama
Durante la crisi politica e sociale che ha portato al colpo di stato del 1973, numerosi settori della popolazione cilena, e in particolare gli strati popolari che sostengono Salvador Allende, organizzano e lanciano una serie di azioni collettive: depositi comunitari, cordoni industriali, comitati contadini e via dicendo, con l'intento di neutralizzare il caos e superare la crisi. Queste istituzioni, per lo più spontanee, rappresentano uno stato nello Stato.
Note
Documentario in forma di trilogia che racconta l'ultimo anno del presidente Salvador Allende. Le riprese proseguirono fino al giorno del colpo di stato, l'11 settembre 1973. Dopo il golpe, il regista Patricio Guzmán venne arrestato e rimase prigioniero per due settimane nello stadio nazionale. Il materiale per le riprese (pellicola in bianco e nero da 16 mm) venne fornito del documentarista francese Chris Marker, e il montaggio è stato realizzato grazie alla collaborazione dell'Istituto Cubano di Cinematografia (ICAIC). Jorge Müller Silva, l'operatore del film, venne rapito dalla polizia militare di Pinochet nel novembre 1974. A oggi non si sa dove si trovi. È una delle 3.000 persone scomparse che ancora risultano disperse in Cile, dove il documentario è stato soggetto a censura e non è mai stato trasmesso dalla televisione pubblica.
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