Regia di François Ozon vedi scheda film
il film è come una suite teatrale, però come capita alla maggior parte dei film di derivazione teatrale ambientati in interni e basta, non stufa, ANZI...
diverte e molto, intrattiene e molto, tiene occupata la vista e le orecchie, si perchè oltretutto qui si canta anche e mica è un fastidio!!!
Non sarà un capolavoro e chissene frega, non ho bisogno di capolavori.
ho bisogno di bei film, sfavillanti scenografie, colori aggressivi, costumi sgargianti e sensuali, attrici meravigliose che nonostante qualche ritocco(a volte anche eccessivo, vedi la sformata béart)sono comunque espressive da morire.
e poi si ride, è una commedia, una commedia d'attrici.
un buon ritmo di battute e dialoghi sostenuto egregiamente da tutte le attrici e diretto sapientemente da ozon.
commovente il tributo del regista ad una diva del cinema francese come Romy Schneider.
una rosa fiammeggiante, una bruna mozzafiato, che mostra la sua età quando è sofferente. una donna libera, ma libera da cosa?... senza l'amore a cosa serve essere liberi?... una delle scene più belle è quella che ha (superbamente "torbida") con la deneuve, che si rotolano per terra in preda ad un litigio e finiscono per abbandonari ad un bacio appassionatissimo.
nonostante la chirurgia l'abbia deformata, rimane ancora bella(ma ai tempi de "l'enfer" di claude chabrol si che era stupendamente bella)e capace di una sottile recitazione, fatta di inarcamenti di sopracciglia e sguardi di sbieco.
una diva strana la nostra rossa. tutto meno che bella, piatta come un'asse da stiro, ma brava da morire. la sua interpretazione classica della sorella arpia, frustrata e vessata da una madre orco è però divertentissima.
la diva delle dive francesi è ormai segnata dal peso dell'età e dai ritocchi della chirurgia, anche se ha usufruito di un chirurgo sapiente. qui anche se non sempre, svetta, guidata da una sapiente regia e ci sono momenti che lo splendore di un tempo riemerge e innonda lo schermo
Ozon non è uno ualunque. passa dalla commedia grottesca come "sitcom", al dramma d'interni deliziosamente anni 70 come "gocce d'acqua su pietre roventi"(anche se tra i due mi sembra ci sia un'inedito "les amants criminels"), arrivando infine ad un rilancio sfavillante di una charlotte rampling invecchiata,ma dal viso infinito(sous le sable). è un regista deciso, che persegue i progetti con passione e sensibilità e ogni suo film lo dimostra. in "gocce d'acqua..." dove già il titolo è meraviglioso si sente la pesantezza degli anni in cui lavorava fassbinder. gli anni 70 delle tragedie melodrammatiche fassbinderiane filtrate attraverso il gusto della commedia crudele di ozon.
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