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In the Name of Blood

Regia di Akaki Popkhadze vedi scheda film

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La recensione su In the Name of Blood

di alan smithee
5 stelle

locandina

In the Name of Blood (2024): locandina

CINEMA OLTRECONFINE

Nella assolata Nizza, presso una Costa Azzurra alternativa a quella paradisiaca rilanciata da cartelloni e vedute panoramiche dall'alto, la vicenda comincia con il rapimento in pieno giorno di un avvocato, tenuto poi prigioniero nudo in un cantiere desolato sotto la minaccia di una fiamma ossidrica pronta a devastarlo qualora non svuoti il sacco.

Finirà comunque cadavere, ma non prima di aver sputato il rospo, che si materializza nella figura di un oligarca russo stanziatosi in Costa Azzurra dopo aver ottenuto una concessione di una nota spiaggia a ridosso della celebre Promenade Des Anglais.

Ma nell'attuare la loro vendetta, I rapitori sbagliano persona ed uccidono l'autista armeno del ricco uomo d'affari russo.

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In the Name of Blood (2024): scena

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In the Name of Blood (2024): scena

Costui era il padre del giovane Tristan (Florent Hill), aspirante seminarista che si vede crollare attorno la propria vita e le proprie certezze, ritrovandosi con l'occasione dinanzi il proprio fratello maggiore Gabriel (Nicolas Duvauchelle, attore feticcio di Claire Denis) ), esiliato in patria dieci anni prima a seguito di un coinvolgimento dello stesso in traffici di droga, severamente condannati dalla comunità georgiana di Nizza.

Il desiderio di vendetta che anima Gabriel si trasferisce poco per volta anche nel fratello, che perde la fede in cerca degli assassino del padre.

I due dovranno districarsi nel torbido mondo che si cela dietro le gestioni dei più prestigiosi locali turistici di una Costa Azzurra che nasconde a stento un marcio che arriva quasi a traboccare tre i limiti di un decoro solo apparente.

Si troppo didascalicamente suddiviso in capitoli, intitolati "Nel nome del Padre", "Conquista il male", "Non uccidere", "Consola il mio dolore", Brûle le sang procede veloce come un thriller efferato, forte di un montaggio serrato e di interpreti dai visi loschi adeguati alla situazione.

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In the Name of Blood (2024): scena

 

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In the Name of Blood (2024): scena

Si tratta del film d'esordio piuttosto convincente, per quanto costruito con mti cliché, di Akaki Popkhadze, un cineasta georgiano che tuttavia risiede da tempo in Francia.

Accolto con fervore nella categoria del Concorso New Directors del 72° Festival di San Sebastian, In the name of blood, questo il titolo internazionale del film, si avvale nel, cast, oltre ai due bravi e carismatici attori già citati, di interpreti volitivi come Finnegan Oldfield nel ruolo di uno spacciatore d'alto rango, capriccioso e stravagante, e Denis Lavant nei panni di un torvo ed astuto concorrente dell'oligarca russo oggetto di attentato.

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