Regia di Callie Khouri vedi scheda film
"I sublimi segreti delle Ya-Ya Sisters" è un film tenero, malinconico e divertente, non un capolavoro, certo, ma un'occasione più interessante delle altre per esplorare il difficile e confuso rapporto che può esserci tra madre e figlia (ben trattato dalla regista e sceneggiatrice Callie Khouri). Quando poi la madre è una straordinaria Ellen Burstyn e la figlia una bella e convincente Sandra Bullock, la visione viene ancora di più invogliata. La storia è semplice: una giovane e affermata scrittrice racconta in un'intervista di come sua madre le abbia rovinato la vita, e quest'ultima di tutta risposta le fa una scenata per telefono rifiutando di rivolgerle in seguito la parola. Ad intervenire arrivano tre amiche di sua madre (le grandi Maggie Smith, Fionnula Flanagan e Shirley Knight) che come lei fanno parte dall'infanzia dell'eccentrica confraternita delle "Ya-Ya sisters". Le tre "rapiscono" così la ragazza e attraverso un album di foto svelano i "sublimi segreti" (che sullo schermo vengono narrati con una serie di ottimi flash-back) che le apriranno gli occhi su come sua madre, donna bella quanto eccentrica, l'abbia sempre amata e di come abbia sofferto. Alla fine, come ci si aspetta, le due si riavvicinano. Il film parte con ritmo e verve, continua con amara dolcezza e si conclude in uno squisito "lieto fine" che lo spettatore non può che pretendere. Il cast è di gran lusso: la Burstyn è eccentrica e carica di tenerezza, la Bullock ora isterica ora fragile, e il trio Smith-Flanagan-Knight un carico di brio spumeggiante. Ottima soprattutto l'interpretazione di Ashley Judd, che interpreta il ruolo della madre da giovane, conferendogli grande temperamento e sensibilità. Insomma, una pellicola godibile e tenera, non commuove ma ha quel gusto agrodolce che prende.
Forse spicca meno in trio con la Smith e la Flanagan, ma è pur sempre briosa e disinvolta
Ottima e divertente, una "Ya-Ya sister" spassosissima.
Un ciclone di humour, attrice affascinante e di gran classe.
Eccellente. Nel ruolo dell'anziana madre eccentrica e religiosa, che ha rinunciato ai suoi sogni per i suoi figli, dimostra una forza di spirito e una toccante tenerezza, soprattutto nella scena finale con la Bullock.
Bella e brava, la Bullock regala un’interpretazione squisita e convincente nel ruolo della donna in carriera con qualche conto in sospeso con la sua infanzia.
La regia di Callie Khou, autrice anche della sceneggiatura, non lascia certo il segno, ma si limita a tratteggiare con un godibile stile narrativo questa storia di traumi infantili e di rapporti madre-figlia non chiariti.
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