Regia di Spike Lee vedi scheda film
Riesumare un vecchio genere teatrale può essere un’operazione socialmente pericolosa? Può riportare in vita l’anima di un’epoca passata fino a contagiarne lo spettatore? Il “germe patogeno” imprigionato nei ghiacci nella storia, e che il protagonista del film osa scongelare, è il “minstrel show”, una sorta di commedia popolare molto in voga negli Stati Uniti fino agli inizi del Novecento, caratterizzata dalla presenza di personaggi di colore dai tratti fortemente caricaturali, sia nell’aspetto fisico (pelle nera come la pece, labbra esageratamente rosse e carnose) sia nel comportamento, marcatamente ridicolo e impacciato. Moltiplicare l’effetto di questo tipo di rappresentazione attraverso la diffusione televisiva in fascia “prime time” può risvegliare, nella nazione americana, il fantasma del razzismo? È l’interrogativo che Spike Lee pone al centro di questa sua opera, molto ben documentata, che è, al tempo stesso, un film di intrattenimento brillante e spettacolare.
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