Espandi menu
cerca
La locanda della felicità

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FilmTv Rivista

FilmTv Rivista

Iscritto dal 9 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 242
  • Post 80
  • Recensioni 6309
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La locanda della felicità

di FilmTv Rivista
6 stelle

L’ambientazione contemporanea delle storie impoverisce la tenuta narrativa e il fascino di molto cinema orientale e di quello cinese in particolare. Il costume aiuta il contenuto ad ingannare gli occhi e la forma appare più pregiata di quanto sia nella sostanza. Una delle prerogative delle varie stagioni del cinema di Pechino e dintorni è quella di metabolizzare e descrivere, attraverso i film, i conflitti epocali, culturali, economici e ideologici della società. È uno dei sottotesti più ricorrenti e più fecondi, almeno per un approccio sociologico, in cui l’assestamento di nuovi valori, l’erosione o il terremoto di vecchie gerarchie, classi e visioni del mondo sono esplicitati metaforicamente o con un’impronta realistica. Con la fiaba metropolitana (la cosa più apprezzabile è il soggetto) sulla vecchia generazione e sui nuovi giovani, non più figli di una delle cicliche rivoluzioni maoiste o postmaoiste ma di un singolare neocapitalismo socialista, Zhang Yimou gira un film abbastanza tradizionale, con alcuni spunti allegorici. Il regista spiega soprattutto agli spettatori occidentali il caos materiale e morale di una Cina che ha le disillusioni di un uomo che crede negli annunci per cuori solitari e in una libera economia arrangiata e le illusioni di una giovane cieca. Due soldi di speranza in un mondo che non vede più.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 0 del 2002

Autore: Enrico Magrelli

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati