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La locanda della felicità

Regia di Zhang Yimou vedi scheda film

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La recensione su La locanda della felicità

di speedy34
6 stelle

Zhao, non più giovane ma in cerca di moglie, conosce una donna, arrogante ed antipatica e già madre di due figli: un ragazzino obeso e viziatissimo e la figliastra cieca di 18 anni Wu Ying, maltrattata dalla madre. Accecato d'amore, fa credere alla donna di essere proprietario di un albergo (in realtà un vecchio atutobus in disuso abbandonato in un parco, rimesso a nuovo e con il nome di "La Locanda della felicità" affittato ad amanti occasionali) ma i problemi incominciano quando, per liberarsi di Wu, la matrigna propone a Zhao di portarla a lavorare nel suo albergo. Ma il simpatico ed innocente inganno darà vita ad un castello di bugie (Zhao ed i suoi amici simuleranno in un magazzino abbandonato una "sala da massaggio" dove a loro volta fingendosi clienti illuderanno la ragazza di aver trovato un lavoro) destinato a sgretolarsi non prima di aver fatto scoprire ai nostri simpatici e bugardi eroi i sinceri val ori dell'amore e dell'amicizia.

Dopo "Keep Cool" il regista Zhang Yimou ("Lanterne Rosse", "La strada verso casa") ritorna a raccontare episodi di vita quotidiana in tempi e città dei nostri giorni costruendo una commedia dal sapore agrodolce che se ne conferma il suo talento poetico e cinematografico rivela anche la poca dimestichezza e padronanza di linguaggi e di uno stile che immersi in un contesto così poco oleografico e sospeso come lo possono essere i nostri tempi caotici e freddi fanno difficoltà a trovare naturali e scorrevoli sintonie. Ma inalterata rimane la sua notevole capacità nell'assemblare un cast d'attori straordinariamente in parte non perdendo la sua "abitudine" a lanciare nuovi volti (la sua scoperta più clamorosa porta il nome di Gong Li) come quello della giovane ballerina Dong Jie che al suo primo ruolo cinematografico , nel ruolo della "cenerentola" cieca Wu Ying, commuove senza mai strafare regandolaci una prova misurata di compassione sincera che, insieme all'ironia sublime di un attore come Zhao Benshan (nel ruolo di Zhao), sono la forza vincente del film.

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