Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Solo a tratti Zhang riesce a creare, in questo film appartenente al filone "modernista" della sua filmografia, la magia di altre sue opere in costume. Per lunghi tratti, La locanda della felicità risulta benale, risaputo e stiracchiato, anche nella storia con la ragazzina cieca, per la quale è stato dal alcuni incongruamente scomodato il paragone con il Chaplin di Luci della città. Zhang riesce invece nella satira corrosiva della Cina odierna, soprattutto quando mette in scena la famiglia dei ciccioni, ignoranti e avidi, stretti parenti, nella nostra epoca, della matrigna e delle sorellastre di Cenerentola.
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