Regia di Luigi Scattini vedi scheda film
Sarà anche superficiale nell'impianto, nella scrittura, nella regìa, ma magari fossero stati così superficiali i filmetti comichetti sciapissimi (con rare eccezioni, per lo più fantozziane) degli anni '80 e decenni seguenti, fino ai tristi e decomicizzati cinericiclatipanettoni odierni (con rare eccezioni, per lo più papaleiane, ma forse anche un po' zaloniane).
Probabilmente più che superficiale è elementare, segno di un tempo e di una cultura nazionale (ancora) (fintamente?) genuinamente ingenua.
Ridere fa ridere (la convenzione di Genoveffa!), pensare fa pensare (il marciume e l'incapacità strutturale del sistema gerarchico militare di ogni popolo e latitudine), trama esilissima eppure divertente e con recitazioni più che decenti, due grandi attori mediocri che in quel decennio inguaiarono il cinema italiano; perfino un finale commovente, omaggio al grande Keaton (dieci anni prima del riferimento brooksiano con il mimo Marceau unico parlante in un attimo dell'ultima follia)...
Ah, Keaton, Keaton,
che fine hai fatto, Keaton?
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