Regia di Daniel Algrant vedi scheda film
The dark side of the Big Apple.Che ha molto meno del fascino metafisico che ha quella della luna.Anzi pare che questo film negli States abbia avuto vita difficile dal punto di vista della distribuzione nonostante i grandi nomi coinvolti nel cast e in produzione(tra gli altri Robert Redford) perchè alcuni potenti si sono riconosciuti in qualche personaggio qui amabilmente pennellato al vetriolo e abbiano messo in moto gli amici degli amici.perchè gli Stati Uniti sono la terra del Sogno e delle Lobbies e perchè in fondo tutto il mondo è paese.La New York di questo film è letteralmente invasa di droga di ingiustizie,di personaggi che vivono in equilibrio su un filo come acrobati senza rete,il negativo della foto della Grande Mela da consegnare ai turisti.Il tutto visto atraverso gli occhi stanchi di un cosiddetto addetto alle relazioni una volta molto potente ma ora tristemente in declino al quale l'ultimo cliente(importante) rimasto commissiona un lavoretto facile facile.Recuperare e fare in modo che un attricetta d'ingombro nel suo passato,venga gentilmente dirottata per altri lidi visto che lui vuole intraprendere la carriera politica e il suo curriculum vitae deve essere immacolato.Ma la uccidono mentre lui è imbottito di oppio.Il film di Algrant non è un film memorabile,questo va chiarito subito.Non è un giallo o un thriller perchè non abbiamo risposta ai quesiti posti,è un film verboso che descrive con una luce fioca un mondo di lustrini e pailettes rigorosamente a favore di camera,metre se si guarda più in profondità è la descrizione di un ambiente sordido e delinquenziale colluso con i potenti della città,con la lobby che si spartisce il potere politico,economico e d'immagine della città.Perchè in questa metropoli maligna non importa chi sei,importa solo chi conosci.Il cast è importante,troppo importante per un film praticamente non visto negli USA: Pacino rasenta la maniera nel suo ritratto di un PR stanco e drogato fino alle palle degli occhi,la Basinger che,invecchiando si copre,rappresenta il lato bucolico e incarna il sogno di ritirarsi in campagna per pescare e dopo anni ritorna davanti alla macchina da presa un efficace Ryan O'Neal .Un film che è un documento di costume corrosivo e che evidentemente ha dato molto fastidio a qualcuno.Solo per questo varrebbe la visione....
noto per aver diretto alcuni episodi di Sex and the city e poco altro.Qui non eccelle nonostante il cast a sua disposizione.
funziona in un ruolo ben congegnato
molto bella ,piccola parte da drogata
invecchia paciosa in una parte un po'troppo edulcorata
ritorno di classe dopo vari anni
sfiora il manierismo,si aggira allucinato per tutto il film
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