Regia di Tom Tykwer vedi scheda film
Ho letto alcuni commenti che stroncavano il film senza pietà, a mio parere troppo severi. Certo, è scontato che Tom Tykwer non è Kieslowski e non può competere col suo stile che tendeva al metafisico pur mantenendo un punto di vista rigorosamente laico, ma come "omaggio" postumo al grande cineasta polacco non è poi da buttar via. Molto curato nella composizione dell'immagine e nei vari apporti tecnici, il film si sviluppa con un discreto ritmo a livello narrativo ma è penalizzato da alcune incongruenze: un certo schematismo nella contrapposizione fra l'attentatrice "buona" e i carabinieri "cattivi", alcune concessioni a stereotipi ormai piuttosto logori sugli italiani (l'autista del furgoncino in cui si nascondono i due protagonisti che cede immediatamente al richiamo di una bella cameriera) ecc. Cate Blanchett dimostra anche in questa occasione la sua bravura e il suo professionismo di attrice consumata, mentre Giovanni Ribisi è costretto a recitare il personaggio di un carabiniere italiano in un italiano che non conosce, e i risultati si sentono, almeno per gli spettatori del nostro paese (eppure, data la sua evidente origine italiana, si sarebbe potuto sperare in un risultato migliore). Purtroppo, bisogna riconoscere che anche gli altri attori italiani non sono sfruttati al meglio delle loro possibilità: il migliore è probabilmente Remo Girone, mentre risulta piuttosto sprecata Stefania Rocca. L'ambientazione a Torino e a Montepulciano mi è sembrata abbastanza suggestiva e rialza un pò le quotazioni di un film solo in parte risolto.
voto 6/10
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