Regia di Peter Care vedi scheda film
Cinema indipendente americano, del tipo più o meno invisibile sui nostri schermi. Una fantasiosa riflessione sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza, fino alla maturità, ispirato a un romanzo di successo (di Chris Furman). Una banda di ragazzini, allievi di una scuola cattolica (gli “Altar Boys” sono i chierichetti) s’immagina una specie di dimensione parallela (a cartoni animati) dove le super nemesi combattono contro la perfida Nunzilla. Quest’ultima è la suora-insegnante dei ragazzi (Jodie Foster, anche produttrice) simbolo di repressione, frustrazione e quant’altro. Con mano leggera, Peter Care e lo sceneggiatore Stockwell affrontano le tipiche problematiche adolescenziali (la scoperta del sesso, il senso di indipendenza-ribellione, l’inadeguatezza nei confronti del mondo) e svelano senza troppi fronzoli le brutture del mondo. Un film da vedere, dunque, e che speriamo qualcuno veda. Perché va bene lanciare la pellicola quando sono di moda le suore “magdalene”, ma lasciare il titolo in inglese è un atto di masochismo che temiamo possa respingere il pubblico. C’è qualcosa di ideologico e contorto nell’utilizzo di titoli non italiani. Nel film, Nunzilla diventa Suorzilla, ma nei trailer e nei manifesti si ha una fifa boia a dire chiaramente che le vite pericolose sono quelle dei chierichetti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta