Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Capolavoro tra dramma e commedia
Ricorre in questi giorni il cinquantenario della morte di Totò,alias Antonio De Curtis.Non c'è occasione migliore,per ricordarlo,che commentare uno dei suoi film più riusciti.A metà tra dramma e commedia, Sergio Corbucci girò una pellicola indimenticabile,la storia del ladro che si camuffa da maresciallo per sfuggire alla persecuzione nazifascista,è raccontata in modo surreale e accattivante.Il tono usato dal regista è scanzonato e canzonatorio, anche se sullo sfondo campeggia la tragedia di una guerra spietata e assurda.Il binomio Totò-De Sica, funzionò a meraviglia,daltronde quando si recitava affianco al Principe, ci si trovava sempre a proprio agio.La sequenza del pernacchio è un capolavoro di comicità intrisa di scherno,lo sberleffo perpetuato più volte, non è solo rivolto allo spietato ufficiale tedesco, ma a tutti coloro i quali gestiscono il potere in forma dispotica e repressiva, prendendosi troppo sul serio.Da una parte la furbizia bonaria, l'inventiva e la solidarietà degli italiani, dall'altra l'ottusità disciplinata, ma spietata, dell'organizzazione militare teutonica,nell'incontro/scontro tra queste due culture, si consumano le gag più riuscite.
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