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La doccia

Regia di Zhang Yang vedi scheda film

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La recensione su La doccia

di speedy34
8 stelle

C’è aria di profonda crisi e voglia di interrogarsi sui rapporti padre/figlio nelle recenti pellicole approdate sul grande schermo. Da "Gangs of New York" ad "Era mio padre" (e passando per altri titoli come "A proposito di Schmidt" o "Prova a prendermi") mai come in quest’ultima stagione il cinema ha voluto raccontare i rapporti spesso tormentati tra un padre ed un figlio. Analoga tendenza si riscontra nel malinconico e divertente film del regista cinese Zhang Yan "La doccia". Storia del proprietario di una vecchia sauna pechinese (un tempo necessità della comunità ora accoglie solo pensionati e nuovi borghesi che si riuniscono quotidianamente per un massaggio o un bagno caldo, per chiaccherare o giocare) che oltre ad occuparsi delle arrugginite ed enormi caldaie si prende cura del proprio figlio debole di mente. Tutti e due sono stati "abbandonati" dal figlio e fratello maggiore che è andato in città in cerca di fortuna. Credendo erroneamente che il padre sia morto, il "figliol prodigo" ritorna a Pechino riscoprendo gli affetti e gli obblighi di una famiglia che ha deciso di vivere nella sospensione di un Tempo sempre identico a se stesso. Si ride e ci si commuove con la dolcezza e spontaneità del figlio più giovane Er Ming (il volto pacioso ed intenso di Jiang Wu). Ci si interroga sui mali della modernità nell’assistere all’impietoso spettacolo di culture e tradizioni soppiantate in nome del Progresso (la sauna pechinese così come l’intero quartiere verrà abbattuto per far posto a nuovi ed enormi palazzi!). E ci si lascia lentamente coinvolgere dalle atmosfere e lenti progressi di una storia (anche se alcuni prevedibili!) che nel sapiente mix di commedia e dramma (da tenere d’occhio il regista Zhang Yan, fra i pionieri della scena videomusicale cinese) offre una mai banale chiave di lettura dei tormentati, aggrovigliati e mai risolti rapporti familiari. Una nota di carattere campanilistico: il classico "O Sole Mio" cantato dallo stonato, prorompente ed "urlato" giovane ragazzo sotto la doccia entra di diritto in una ipotetica compilation delle differenti versioni del pezzo che raramente però ha conosciuto un’interpretazione di questa passione e vigorosità!

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