Parigi, primavera del 1942. Jean Devaivre, assistente alla regia, nasconde le sue attività clandestine a favore della Resistenza lavorando per la Continental, casa di produzione tedesca diretta dal dottor Greven che dal 1940 produce film francesi. Jean Aurenche, uno sceneggiatore poeta, rifiuta di lavorare per i tedeschi, anzi si impegna in una lotta eroica contro l'invasore nazista.
Note
Il film non vuole essere un declamato pamphlet storico ma un affresco corale che trova nel cinema (come linguaggio) la sua forza. Tavernier mescola dramma e commedia e ci rende partecipi dell'avventura di chi lottava (e lotta) per il bene supremo. La vita, e nient'altro.
La storia è ambientata nel 1942 nella Francia occupata dai tedeschi, e Jean sceneggiatore che diventa poi aiuto regista , deve accettare di lavorare nella Continental , casa di produzione tedesca e lo fa suo malgrado .Nel frattempo però entra in contatto con la Resistenza, per scacciare gli invasori .
Film ben narrato, ma troppo lungo forse .
Ennesima pellicola che si cala nei terribili anni della Seconda Guerra Mondiale, ma in questo caso l’approccio di Bertrand Tavernier è diverso dal solito, il conflitto è inevitabile protagonista (se non ci fosse non ci sarebbe nemmeno la storia), ma si tratta soprattutto di una vicenda segnata dagli uomini, raccontata con un buon piglio che denota l’interesse… leggi tutto
Laissez passer significa lasciapassare, ma anche un invito far eduardianamente passare "'a nuttata" del nazismo. Nuttata che cadde, nel 1940, anche sul mondo del cinema francese, il quale reagì in mille maniere diverse, secondo le mille personalità diverse dei suoi esponenti. Tavernier ci racconta in quasi tre ore di film questi diversi modi, prendendone a paradigma due, quello del regista… leggi tutto
Ennesima pellicola che si cala nei terribili anni della Seconda Guerra Mondiale, ma in questo caso l’approccio di Bertrand Tavernier è diverso dal solito, il conflitto è inevitabile protagonista (se non ci fosse non ci sarebbe nemmeno la storia), ma si tratta soprattutto di una vicenda segnata dagli uomini, raccontata con un buon piglio che denota l’interesse…
Rec breve
Il piacere del racconto. Bertrand Tavernier rende omaggio al "suo" Jean Aurenche con un romanzo fluviale, appassionante e coinvolgente. Riscoprendo una pagina di storia francese poco conosciuta (l'importante e ricca attività cinematografica francese realizzata dalla casa di produzione tedesca della Continental, guidata da Alfred Greven), Tavernier costruisce un'opera di quasi…
Laissez passer significa lasciapassare, ma anche un invito far eduardianamente passare "'a nuttata" del nazismo. Nuttata che cadde, nel 1940, anche sul mondo del cinema francese, il quale reagì in mille maniere diverse, secondo le mille personalità diverse dei suoi esponenti. Tavernier ci racconta in quasi tre ore di film questi diversi modi, prendendone a paradigma due, quello del regista…
La guerra raccontata sfiorandola, vista dal punto di vista del cinema. La vita che continua ugualmente, ma che non è più uguale a prima, che intacca la forza di andare avanti, nel cinema come nella vita.
Un bell'affresco storico e culturale.
Ecco qua: il cinema come modo per sfuggire agli orrori della guerra! Tavernier, per raccontare un periodo della storia francese (e non solo) più recente, si affida alle storie parallele dell'aiutoregista Devaivre e dello sceneggiatore Aurenche, regelandoci un bel affresco in cui si mischiano storia personale e universale, dramma e commedia. Il film è ben interpretato (su tutti, la bravissima…
Preceduto dalle tiepide recensioni dei giornali francesi, addirittura accusato di revisionismo da qualche idiota, “Laissez-Passer” è il tipico film al quale si perdonano anche i difetti. In quasi tre ore di racconto, infatti, il regista Bertrand Tavernier cerca di condensare biografie, aneddoti, volti, sofferenze e compromessi degli uomini e delle donne che vissero a Parigi i difficili anni…
"Qual'è la linea di demarcazione fra collaborazione, sopravvivenza e resistenza?" si chiede il regista Bertrand Tavernier ( tra i suoi venti film "Legge 627" mantiene sempre un posto d'onore nei nostri ricordi) raccontando in "Laissez-Passer" la storia di uomini e donne che lavoravano, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, nell'industria cinematografica francese. Erano disposti a lavorare…
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Commenti (1) vedi tutti
La storia è ambientata nel 1942 nella Francia occupata dai tedeschi, e Jean sceneggiatore che diventa poi aiuto regista , deve accettare di lavorare nella Continental , casa di produzione tedesca e lo fa suo malgrado .Nel frattempo però entra in contatto con la Resistenza, per scacciare gli invasori . Film ben narrato, ma troppo lungo forse .
commento di penelope68