La madre della sposa è un film uscito recentemente su Netflix.
Brooke Shields e Benjamin Bratt non riescono però a dare forza a una commedia fine a se stessa, che sembra la brutta copia del film “Ticket to Paradise” con George Clooney e Julia Roberts.
E già, “Ticket to Paradise” non è che fosse questo capolavoro, seppur accettabile.
Mi stupisce che la regia di Mark Waters sia stata così poco interessante, mi ero abituato a più di una pellicola carina del regista originario del Michigan
Per esempio “Se solo fosse vero” con Mark Raffalo e Reese Witherspoon, per non parlare di “Mean girls con Lindsay Lohan e Amanda Seyfried.
Per me, se la era cavata bene anche con “I pinguini di mister Popper” con Jim Carrey ovviamente non un capolavoro ma un film accettabile.
Tutto ciò che vediamo in questo film è fatto cosi come viene, dalla fotografia ai dialoghi alle inquadrature.
Nulla di tutto ciò è scarso, ma semplicemente non è degno di nota.
La storia è abbastanza simile a quella, appunto, con Julia Roberts e George Clooney ma con un risultato decisamente minore.
Il film in certi punti addirittura risulta lento se non noioso e si perde nei meandri di lunghe scene pressoché vuote.
Sicuramente con Brooke Shields avevo gradito di più” un castello per Natale” sempre per Netflix con Cary Elwes.
La madre della sposa è un film che resterà nella libreria Netflix e per questo sarà visto da parecchia gente, come è normale che sia.
Una pellicola senza infamia e senza gloria, nulla di trascendentale però in quell’ora e mezzo si può vedere o fare altro.
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