Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Ai tempi della campagna di Russia nella seconda guerra mondiale Bruno (Andrea Checchi) torna a Roma e ritrova Gina (Clara Calamai), la sua ragazza ma, tramite una lettera anonima, viene a sapere che ora sta con Tullio (Otello Toso), titolare di una tipografia: dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 il tipografo spalleggia apertamente per i tedeschi occupanti, al contrario di Bruno, entrato nel movimento della Resistenza; la donna, a un certo punto e dopo un'altra missiva senza il nome del mittente, dovrà fare le sue scelte...
'Due lettere anonime' è un tentativo quasi del tutto riuscito, da parte di Mario Camerini, di combinare un tema di grande impegno e fervente attualità dell'epoca (il 1945, stesso anno del leggendario 'Roma città aperta') come la lotta partigiana contro il nemico nazista applicando gli stilemi del neorealismo ad una componente appartenente al genere mélo, di chiara ispirazione dal cinema americano.
Il prolifico e poliedrico regista romano riesce, pur con qualche riserva, nel non facile compito di combinare i due aspetti del film, in apparenza così distanti tra loro, grazie ad alcune notevoli riprese in location naturali, rese ancor più realistiche dall'aspra fotografia in b/n di Aldo Terzano da un lato e dall'altro a ravvivare la vicenda mixando storie private alla Storia con la s maiuscola, senza mai perder per strada il senso del racconto.
Tra i tre interpreti principali svetta la dolente prova di una Clara Calamai nella piena maturità, oggetto del desiderio del duo rappresentato da Andrea Checchi e Otello Toso, mentre l'unico neo della pellicola (chissà se dovuto a ragioni di mancanza di budget o a difficoltà insite nelle produzioni in un momento così complicato) sta nel finale, che giunge un po' troppo bruscamente.
'Due lettere anonime' è un oggetto singolare e curioso all'interno di una filmografia ricca di titoli di vaglia.
Voto: 7.
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