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Sei nell'anima

Regia di Cinzia Th. Torrini vedi scheda film

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La recensione su Sei nell'anima

di mm40
4 stelle

Come una giovane e ambiziosa cantante senese, Gianna Nannini, riuscì a conquistare la ribalta con le sue canzoni nei primi anni Settanta; approdò a un contratto discografico che la lanciò a livello nazionale, si trasferì a Milano e poi in Germania, vedendo lanciata la sua carriera anche sul piano internazionale.


Gianna Nannini compie settant'anni – non è un mistero, nel film la sua data di nascita viene esplicitata dopo pochi minuti – e viene celebrata con questo omaggio: una pellicola sulla prima parte della sua vita, che ricostruisce grosso modo i primi tre decenni della sua esistenza. Quelli in cui la giovane senese emerge come cantante a livello locale e poi nazionale, approdando anche alla dimensione internazionale grazie alla collaborazione con Conny Plank. A quel punto però l'artista paga il prezzo di una vita ai mille all'ora, sempre controcorrente e soprattutto farcita di alcol e droghe: il film non risparmia questa parte, così come non risparmia gli eccessi sessuali della protagonista e, va rimarcato, la sceneggiatura ha visto la partecipazione diretta della stessa Nannini, che firma il copione insieme alla regista Cinzia Th. Torrini, a Donatella Diamanti e a Cosimo Calamini, partendo dall'autobiografia Cazzi miei della stessa cantante. Rimane un mistero come la cantautrice possa aver approvato la scena in cui scopre l'omosessualità per colpa di una canna, ma forse non vale neppure la pena fissarsi su certe cose, qui e ora. Sei nell'anima è nel complesso un'opera dallo spessore cinematografico più che dignitoso, la cui confezione ben rifinita viene di tanto in tanto macchiata da qualche dettaglio patetico o qualche soluzione narrativa banalotta; da valutare in positivo senz'altro la prova di Letizia Toni nei panni della giovane Nannini, mentre tra gli altri interpreti si possono annoverare Maurizio Lombardi, Teresa Tanini, Andrea Delogu, Max Pisu, Selene Caramazza e Christian Stamm. Nel finale compare la stessa Nannini, ripresa durante un concerto mentre esegue il brano che dà il titolo al film. Due ore di durata (poco meno) sono assolutamente esagerate. Produzione Netflix. 4/10.

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