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Requiem

Regia di Em J. Gilbertson vedi scheda film

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La recensione su Requiem

di mck
7 stelle

Senza requie.

 

 

Evelyn, la giovane figlia del ministro del culto cristiano anglicano/protestante di un piccolo villaggio dell’entroterra rural-campagnolo inglese, e la sua coetanea Mary si amano, ma siamo agli inizi del XVII secolo, nel pieno della Caccia alle Streghe, e quando il segreto custodito dall’anarchica irruenza adolescenziale mostra presto le sue carte... il banco vince.

Compitino egregio i cui pregi (la recitazione della Bella Ramsey di “Game of Thrones”, “Catherine Called Birdy”, “the Last of Us” e “Time”, accompagnata da Safia Oakley-Green e Simon Balcon, e la composizione - fotografia in 4:3 di Joseph Guy, scenografie di Freddie Burrows e montaggio di Oliver Bauer - dei quadri) superano i difetti (stereotipi e luoghi comuni rivisitati con perizia, destrezza e mestiere dalla sceneggiatura di Laura Jayne Tunbridge senza aggiungere alcuna ulteriore, e non per forza indispensabile, analisi), “Requiem”, a tutt’oggi il più importante della manciata di cortometraggi diretti da Em(ma) J.(ane) Gilbertson, è a suo modo un encomiabile/memorabile racconto di (tras)formazione senza tempo (e senza levitazione à la “the VVitch - a New England FolkTale”), e perciò più che mai attuale, ma non certo - e anche in questo caso la cosa non è obbligatoria - mitopoietico.

Musicato da Madison Willing e prodotto da Michelle Brøndum per conto della NFTS (la Scuola Nazionale di Cinema e Televisione), il film è fruibile su YouTube distribuito da Alter.

* * * ½ (¾)

 


•♦•  Screenshot (florilegio minimo in ordine cronologico).

ROGO

 

 

EVELYN

 

 

MARY

 

 

EVELYN & MARY

 

 

LA ZONA D'INTERESSE

 

 

SABBA (Teheran, Italia)

 

 
•♦•  Playlist (florilegio minimo - spulciando antiwarsongs.org - in ordine alfabetico per titolo).

QUEEN OF THE STONE AGE - “BURN THE WITCH” (da “Lullabies to Paralyze”, 2005)

The mob it cries for blood
To twist the tale

 

 

FRONTE UNICO – “E TORNARONO LE STREGHE” (singolo per “Non Una di Meno”, 2018)

Che in fondo il patriarcato è
Padre anche del capitalismo
Per il dominio amorale della morale cristiana

 

 

LES ANARCHISTES – “FUOCHI DI PAROLE” (da “La Musica nelle Strade!”, 2005)

Sulle pire accese bruciano le streghe
I loro corpi d'estasi ribelli a ogni potere

[…]

A parole fuochi di parole
A parole oltre le parole
A parole dentro le parole
A parole armati di parole

Si fondono nel fuoco in quel santo campo
Le parole nere e il loro fondo bianco
E si fanno cenere di cui cospargersi il capo
Per poi chinarlo muto ai piedi di chi ha giudicato
Che non siano cenere ma polvere da sparo
Quando il capo è tagliato tutto è molto più chiaro

 

 

GIVEVRA DI MARCO – “LILITH” (da “Trama Tenue”, 1999, e da “Concerto n. 1 - Smodato Temperante”, 2002)

Un rumore di bocca bruciata da vomitare
Su anime senza fortuna

[…]

sfinita
divaricata
dannata
sgomenta
indifesa

 


IVANO FOSSATI (dagli atti del Processo di Nogaredo del 1646-‘47 raccolti e riportati da C. T. Dandolo nel 1855, e da “Alla Luna” di Anna Lamberti-Bocconi, allora inedita) – “LUNARIO DI SETTEMBRE” (da “Discanto”, 1990)

io non ti amo
è questa la tragedia

[…]

sentenziamo e condanniamo

 

 

COLLETTIVO DECANTER – “STREGA” (da “Aria con Da Capo”, 2013)

Vedo secoli di solitudine per te
Uomo non sai nemmeno di esistere

 

 

COLLETTIVO VÍCTOR JARA – “LA STREGA” (da “Non Vi Mettete a Spingere”, 1979)

E un giorno ho udito il fiume che mi chiamava
E sciolse i miei capelli, fui acqua di torrente
E foglie le mie mani nel fiume che cantava

 

 

DARREN HAYMAN (and the Long Parliament) – “THE VIOLENCE” (da “The Violence”, 2012, l’ultima parte della “Essex Trilogy”)

When you’re scared,
When you’re bruised.
When you’re broken,
When you’re used up and spent.

Run from the violence,
The swords on the hill.
Pretend that you’re dead,
Keep perfectly still.

"How Long Have You Been Frightened For?"

 

“Vinegar Tom”

 

“Henrietta Maria”

 

“Rebecca West”

 

“The Laughing Tree”

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