Regia di Sam Crane, Pinny Grylls vedi scheda film
Grand Theft Hamlet (2024): locandina
MUBI
Il documentario segue i due registi Sam Crane e Mark Oosterveen impegnati nel produrre e lanciare commercialmente, in piena epoca Covid ove luoghi pubblici, teatri e cinema sono chiusi, una produzione virtuale dal vivo della più celebre e nota opera di William Shakespeare, L'Amleto.
La particolarità è che questo Amleto viene incastonato all'interno di un violento videogioco conosciuto come Grand Theft Auto Online.
I due escogitato questa singolare ed originale commistione proprio grazie al tempo libero reso disponibile mentre durante la pandemia di COVID-19 nel Regno Unito.
Bizzarro, piuttosto originale, a tratti sin divertente, alla lunga piuttosto estenuante, il film ha la sua chicca nella circostanza di essere girato interamente all'interno del videogioco e con protagonisti gli avatar degli stessi creatori.
Grand Theft Hamlet (2024): scena
Grand Theft Hamlet (2024): scena
La violenza del videogioco, che giustifica sparatorie a bruciapelo e violente scazzottate come semplice reazione emotiva a qualche contrasto, si dimostra coerente con il contesto tragico e sanguigno della tragedia shakespeariana, rendendo pertinenti le assonanze tra violenza urbana della metropoli odierna e gli intrighi di castello che dilaniato la famiglia reale danese.
Grand Theft Hamlet (2024): scena
Un cinema innovativo un po' fine a se stesso, interessante più a livello concettuale che di risultati definitivi, nell'ambito di una nuova tendenza inaugurata con successo, soprattutto tra giovani cinefili, da parte di Harmony Korine e le sue ultime due stravaganti fatiche Aggro Dr1ft (2023) e Baby Invasion (2024).
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