Regia di Dag Johan Haugerud vedi scheda film
Sex (2024): locandina
17° IN & OUT FESTIVAL QUEER DE NICE/ CINEMA OLTRECONFINE
Tra colleghi a volte si trova la più ideale sintonia atta a concedersi certe intime confidenze che talvolta risulta più difficile svelare ai propri più diretti famigliari.
Proprio qualcosa di simile induce due spazzacamino norvegesi a rivelarsi a vicenda alcuni insoliti particolari intimi. E se quello del primo, che sogna di incontrare il rocker David Bowie e che quest'ultimo gli ponga innanzi esplicite avances, credendolo una donna, appare nulla più che un bizzarro ma innocuo sogno ricorrente, ben più concreto si rivela quello del mansueto suo collega. Che gli confessa candidamente di aver provato la sua prima esperienza omosessuale, facendo sesso occasionale con un altro uomo.
Sex (2024): Thorbjørn Harr, Jan Gunnar Røise
Sex (2024): Jan Gunnar Røise, Thorbjørn Harr
Entrambi sposati e con figli, i due provano a confrontarsi ognuno col proprio partner, riscontrando atteggiamenti sempre piuttosto comprensivi, ma provando anche una certa amarezza nel sentirsi come vittime di una bonaria condisce senza che li assolve da quello che viene frettolosamente catalogato come un mero capriccio.
Sex è il primo film di una trilogia tematica sui rapporti umani composta da Dreams (Orso D'oro a Berlino 2024) e Love, entrambi del 2024. Diretto dall'apprezzato regista norvegese Dag Johan Haugerud, con una particolare, quasi maniacale attenzione al dialogo e al confronto verbale, Sex ostenta una costante e convinta forza affabulatoria che descrive in modo pertinente l'ostinazione dei due protagonisti di rivendicare con orgoglio la titolarità dei rispettivi atti e oensieri, rifiutando nel contempo di essere etichettati automaticamente verso stili sessuali o tendenze da cui non rifuggono, ma che non li rappresentano appieno in un contesto di eterosessualità che ora rivendicano come preponderante, senza rinnegare l'esperienza vissuta o anche solo sognata.
Sex (2024): Thorbjørn Harr, Theo Dahl
Sex (2024): Jan Gunnar Røise, Siri Forberg
Determinato e sin ossessivo, ragionato actabolino come in attesa di formare una teoria a proprio uso e consumo, Sex esplora l'intimo maschere e ne analizza a fondo sfaccettature intime cercando di restare in ambiti razionali e logici che rifuggono ogni senso di ritrosia o malcelato pudore.
Un film forse bizzarro, ma schietto, frizzante, un po' godibile, un po' snervante, in capo ad un regista razionale e profondamente, ma anche ironicamente analitico, che pare sempre più una sorta di moderno Rohmer scandinavo per la capacità di analizzare col ragionamento e la quieta razionalità ogni sfaccettura intima che spinge l'individuo a provare determinate scelte od esperienze.
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