Regia di Lynne Stopkewich vedi scheda film
Aria perbene, abiti poco appariscenti, faccia pulita: si chiama Leila, è sposata, lavora alla reception di un motel. Non il motel Bates, ma un posto educato (un’altra receptionist è una placida signora incinta) frequentato da rappresentanti di passaggio. Ma Leila con la chiave della stanza, offre, di sua iniziativa e a pagamento, anche qualcos’altro: se stessa forse più per noia che per soldi (ma mette scrupolosamente da parte i guadagni). Dominato dalla faccia chiara e misteriosa della protagonista Molly Parker, diretto da Lynne Stopkewich, ”Suspicious River“ non smentisce la fama morbosa che la regista si è creata con il primo film ”Kissed“, su una giovane necrofila. Per tutta la prima parte (la più bella, ambigua e contorta), il film corre sinuoso e autodistruttivo lungo la deriva della protagonista, professionista ostinata del masochismo. Peccato che questo prenda un po’ la mano verso la fine, con una sorta di nemesi e redenzione non richieste.
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