Regia di Augustín Díaz Yanes vedi scheda film
In Paradiso c’è una crisi molto grave. La curva statistica delle anime che hanno superato le prove di ammissione precipita e lo sconforto dei dirigenti (inquadrati in bianco e nero in un Novecento lontano) è da crack imprenditoriale. Il rimbalzo delle azioni celesti dipende da un pugile dal passato molto turbolento, Many Chaves, e per conquistarne la vita ultraterrena viene inviato un angelo esperto, Lola (la Abril). Il consiglio d’amministrazione dell’Inferno non resta immobile e spedisce in missione un agente esperto e seducente, Carmen (la Cruz). Il bene contro il male, il cielo contro gli inferi, Eva contro Eva. Presenza scenica contro presenza scenica. Pensato, scritto, prodotto e diretto per mettere sullo stesso set le due attrici spagnole di maggior richiamo, il film è una bislacca ed eccentrica commedia sopra le righe. L’assunto e lo svolgimento narrativo mancano di una coerenza dell’assurdo. Prevale una certa confusione e si insiste più del necessario sull’andirivieni da questo mondo a quello postmortem. Alcuni personaggi di contorno sono completamente inutili. Una scena utile per i programmi tv “in rosa” è quella di Penélope Cruz che balla mentre si veste da uomo per andare in discoteca. È divertente ed è un omaggio agli anni in cui la Cruz voleva diventare una ballerina e non una chica hollywoodiana.
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