Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Con questo film il regista Matteo Garrone ha rappresentato perfettamente l'atmosfera di morbosità , solitudine e perversione che si crea tra i protagonisti : Peppino l'uomo maturo, ambiguo e scafato che riesce ad irretire il giovane Diego , ingenuo , insicuro e debole che si farà trascinare in un vortice di perversioni malate senza riuscire a capire quale sia la propria strada ed i propri sentimenti anche quando tra loro si insinuerà la presenza di Deborah che , innamoratasi di Diego pensa di costruire con lui un rapporto stabile, nonostante le tante incomprensioni. L'atmosfera è veramente pesante ed è evidente fin dalle prime scene quanto i protagonisti siano , ognuno a proprio modo, psicologicamente instabili e disadattati, e la tensione che si crea è sempre più tangibile fino ad un cresendo che sfocerà nel dramma finale inevitabile. Il punto debole in un film così ben rappresentato sta tutto nell'interpretazione di due dei protagonisti , ovvero Valerio Foglia Manzillo nei panni di Diego è inadeguato al ruolo richesto, e dico inadeguato e non fuori parte come a volte si dice ,in quanto non è all'altezza di un personaggio così importante nella storia , la sua è una recitazione quasi scolastica e nonostante si veda tutto l'impegno possibile non è sufficente a rendere fino in fondo l'intensità del personaggio e la cosa è anor più evidente al cospetto della grande interpretazione di Ernesto Mahieux. Per quanto riguarda Deborah interpretata da Elisabetta Rocchetti , la sua versione della ragazza che gioca a fare la dark lady è discontinua e se in alcune scene si lascia andare con leggerezza in altre è troppo marcata la ricerca dell'atteggiamento torbido che di fatto non ha diventando così fuori luogo in un contesto così drammatico . Peccato perchè il film è veramente interessante e direi importante . forse sotto un certo punto di vista sarebbe stato uno dei migliori italiani degli ultimi anni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta