Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
dopo aver visto un film su di un amore talmente difficile da essere impossibile senza separarsi(un viaggio chiamato amore), un altro film su amori e vite travagliate. non sapevo cosa aspettarmi da "l'imbalasamatore", non avevo letto niente, se non che il protagonista è un nano. ernesto mahieux non è nano è solo molto piccolo e "l'imbalsamatore" è un film strano degno del suo autore di cui ho visto anni fa solo il primo film. per fortuna non è un film sulla mafia, ma che parla anche di quella. non è un film sul degrado di una città o di una parte di essa e delle vite degradate che vi vivono, ma anche su quello, per fortuna è un film che parla di persone. è un thriller dei sentimenti, di anime ferite, di persone sole e intristite, di un amore che non ha da farsi. sappiamo in effetti che peppino ha il suo valerio, ma che lo ha avuto per una notte e magari anche di più, prima che arrivasse la "stronza col muso rifatto", ma sappiamo anche che è un amore che come fa a compiersi?... dopo la suspence dell'inizio di quando non riuscivo a capire come si sarebbe evoluta la storia di questo fantomatico tassidermista che cattura questo astonishing valerio allo zoo con quella inquadratura insistita su quel disgustoso uccello mangia carogne(dai quali sono tutti guardati), si passa al momento giallo-poliziesco di quando si recano a cremona per quel "lavoretto" per passare immediatamente al thriller dell'anima quando vediamo la faccia di peppino quando vede la ragazza. è triste e squallido come "la paura mangia l'anima" di fassbinder, quei casermoni scrostati in riva al mare che sembrano ciminiere di fabbriche e quella nebbia densa e grigia che li avvolge(cara adorabile nebbia...) come una morsa o come una carta moschicida... più ti muovi e più ti appiccichi... è brutto sapersi seguiti e tormentati, ma anche tanto brutto non essere corrisposti.... andatelo a vedere.
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