Regia di Donald M. Jones vedi scheda film
Seconda regia dell'indipendente Jones, in questa occasione inserito nel filone degli assassini seriali con un sottofondo religioso e una missione personale per ripulire il mondo da quella che credono come la sporcizia del mondo. Siamo dalle parti di "Maniac" di William Lustig, e per l'aria semi-documentaristica da sporco 16mm "camuffato", più in quella di "Henry pioggia di sangue" e titoli consimili come "Nightmare in a Damaged Brain" di Romano Scavolini, senza però la bravura registica dei titoli citati, ma senza nemmeno la mancanza assoluta di invenzioni interessanti e notazioni d'ambiente. Seppure più scontate e formaliste oggi, che negli anni '80 di quando venne girato. Cioè nell'accostare alle turbe psichiche inerenti al peccato, alla religione, l'assassino psicopatico e rispettabilmente insospettabile, protagonista, assassino di prostitute rimorchiate nei bar di motociclisti e camionisti alla sera, insegnante puritano e bacchettone di giorno, in un liceo privato cristiano. Reso anche bene eh dal protagonista, con il giusto travagliato senso di malessere, come nella sequenza in cui svela la sua vera natura all'allieva colpevole di avere fatto dei disegni osceni in classe, o nei colloqui con il prete confessore.
John Nada
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