Regia di Paul Weitz, Chris Weitz vedi scheda film
Con Hugh Grant siamo abituati al classico humor inglese sottile, fatto di sorrisi e sarcasmo. Qui invece, pur nell'ambientazione inglese, a volte la risata sbotta fragorosa, e nel finale si piange pure.
E' la storia di un quarantenne nullafacente (a Roma si direbbe un fancazzista) che vive di rendita dei diritti d'autore di una canzoncina natalizia del suo defunto padre. L'unico suo impegno è la caccia (ma senza mai finire per impegnarsi con loro) alle femmine. Un giorno scopre che le ragazze madri e le mamme divorziate sono una riserva di caccia molto promettente e, inventandosi un figlio inesistente, ci si avventura.
Ma da cacciatore diventerà preda, non tanto delle donne quanto di un ragazzo adolescente senza padre alla ricerca disperata di aiuto, risposte e sicurezza.
Alla fine, anche il ragazzo adulto troverà un suo equilibrio, scoprendo che "nessun uomo è un'isola", e scoprendo finalmente il gusto di vivere con e per qualcun altro, soprattutto se ha bisogno di aiuto.
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