Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Una madre impazzita a causa dell' angioma della figlia è totalmente irrealistico. Come lo è il finale. Un film lontanissimo dalla bellezza dei Cento Passi. Si salvano solo la bellezza della bravissima pianista Beatrice Barison e le strade di Vicenza. Una grande delusione.
Il film è irrealistico. Nessuno spettatore riesce ad immedesimarsi nel dolore della madre, nessuno può può credere che una madre impazzisca per una figlia nata con un angioma. Vedere una donna che passa il suo tempo a letto a maledire quella nascita quando invece la figlia è perfettamente sana, rende tutto il film molto pesante. La figlia suona il piano divinamente, ha amici normali. Inoltre nella sua infanzia manca invece il bullismo che viene fuori alle elementari e nella preadolescenza. L' unico momento che sarebbe potuto essere dolroso per questa ragazza è stato omesso del tutto, come se ne fosse passata indenne per miracolo.Tutte le persone che girano intorno alla madre devono mostrare un certo dolore per due ore, un dolore falso. Come falso è il finale. Le location sono però bellissime, come bellissima è la pianista Beatrice Barison. Il Maestro Giordana è uno dei nostri migliori registi, ha realizzato dei film eccezionali, dei film di grande impegno civile. Questo lavoro è molto lontano dalle sue vette. Si sente la mano di Bellocchio, quasi come a dirgli: fallo te sto film che io non ne ho voglia. Il Maestro avrebbe forse dovuto rifiutare e mantenere invece la linea del suo film civile o film cronaca, quel tipo di cinema di cui l' Italia ha bisogno. L' Italia non ha bisogno di storie melense o finte, ma invece ha bisogno di vedersi, ha bisogno di realtà.
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