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La vita accanto

Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film

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La recensione su La vita accanto

di gaiart
7 stelle

Commuove e perplime il nuovo film di Marco Tullio Giordana, 'Life apart' ('La vita accanto') girato a Vicenza, narra i dolori intimi di una famiglia apparentemente per bene. Analizzando il dolore familiare si scopre che la diversità, anche fisica, è un valore aggiunto, spesso via maestra verso l'Arte.

 

 

 

Il nuovo film di #MarcoTullioGiordana #LifeApart #lavitaaccanto girato a Vicenza

parla di #diversità #arte #accettazione. Ora a #77locarno..

 

In uscita il 22, da non perdere 

 

 

‘LA VITA ACCANTO’, ANATOMIA DEL DOLORE. GIORDANA A LOCARNO

 

Commuove e perplime il nuovo film di Marco Tullio Giordana, 'Life apart' ('La vita accanto') girato a Vicenza, narra i dolori intimi di una famiglia apparentemente per bene. Analizzando il dolore familiare si scopre che la diversità, anche fisica, è un valore aggiunto, spesso via maestra verso l'Arte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presentato 'Fuori Concorso' a 77 Locarno Film Festival il nuovo film di Marco Tullio Giordana 'La vita accanto' (Life Apart)

 

Life apart,  La potenza della diversità!

 

Scritto da Marco Tullio Giordana con Gloria Malatesta e Marco Bellocchio, il film poi da quest'ultimo prodotto, inizialmente avrebbe anche dovuto dirigerlo. Giordana rivisita la sceneggiatura e lo personalizza, ma il tocco anche nel montaggio di Francesca Calvelli si riconosce.

La vita accanto è quindi un film elegante, commovente sulla diversità e l’accettazione del sé. Induce la capacità, anche attraverso l’arte, di uscire dagli stereotipi fisici, per affermarsi col talento.

In questo caso è la musica, il pianoforte, a spingere la sensibilità diversa, quella della solitudine della protagonista, la piccola e brava Rebecca, fagocitata da una madre depressa che non la accetta, a fare da pivot per la sopravvivenza. 

Nonostante il grande dolore presente nella famiglia, a cui non resiste persino la bambinaia che abbandona la casa proprio per quel motivo, alla fine c'è una rivalsa. SE NON ALTRO ARTISTICA!

Un padre medico assente. 

Una zia misteriosa, solitaria, affettuosa e pianista.

Una madre in lutto, dopo la nascita della sua prima figlia e apparentemente fuori di senno, oltre che, come nell'altro film visto a Locarno Salve Maria in preda a una depressione post partum.

 

Questo l'organigramma che getta i semi, (marci) di un cataclisma che, nel finale, spiazza tutti.

 

Marco Tullio Giordana presenta il suo nuovo film, “La vita accanto”, selezionato nel Fuori Concorso, e ispirato al romanzo di Mariapia Veladiano.

E forse anche a qualcosa di sé come padre. O come figlio, dato che le storie ci capitano nelle mani, mai a caso.

Si racconta di una ricca famiglia vicentina degli anni ’80 in cui segreti inconfessabili e sensi di colpa si intrecciano Adombrano la vita quotidiana. 

Con essi però anche grande talento, voglia di riscatto. Il tutto è infarcito dalla cattiveria, il pettegolezzo, l'invidia o il giudizio che, mentre nelle grandi metropoli trova lo spazio per perdersi, diluirsi, in un piccolo centro si autoalimenta. E, spesso, può distruggere una o più vite sensibili. 

A dare volto a questa storia un cast di livello. Tutti molto bravi e ben diretti gli attori che cosi sono credibili nei ruoli di una provincia, Vicenza, che sa essere molto giudicante e provinciale, all'erta sullo scandalo.

Illuminati anche da un'ottima fotografia, spesso scura come i tormenti dei protagonisti, il cast di attori vede Sonia Bergamasco, Paolo Pierobon, Valentina Bellè, Beatrice Barison, Sara Ciocca, Michela Cescon.

Il film è una produzione Kavac Film, IBC Movie e One Art con Rai Cinema. Uscirà in sala in Italia dal 22 agosto con 01 Distribution.

 

 

 

 

La Trama

Maria, il marito Osvaldo e sua sorella gemella Erminia, affermata pianista, sono le colonne di un’influente famiglia del vicentino. La loro vita, però, viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande bellezza, presenta un vistosa macchia purpurea che le segna metà del viso. Quella macchia indelebile rende i genitori impotenti e infelici. Essa diventa per Maria un’ossessione tale da precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre. L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal desiderio di nascondersi dagli altri. Ma fin da piccola rivela straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la macchia la spingerà ad affermarsi attraverso la musica.

 

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