Dato che la loro figlia Jeannie non è ancora rientrata a casa, i suoi genitori Larry e Lynn chiedono aiuto ai loro amici. La ragazza, tornata di sua volontà a casa dopo aver partecipato a un raduno hippie, si allontana ancora esasperata dagli interrogatori dei genitori. A questo punto Larry e Lynn si rivolgono alla Società Genitori Figli Scappati i cui membri li inducono a fumare marijuana per meglio comprendere la mentalità della gioventù hippie. Non contenti organizzano uno strip poker a casa loro.
Note
Milos Forman, qui al suo primo film americano, offre un impietoso e graffiante ritratto della società americana alle prese con la contestazione giovanile.
Primo film statunitense per Milos Forman che prima di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", fece questo film che ritrae la "buona" società americana alle prese con la contestazione giovanile. Tra situazioni tragicomiche e caratterizzazioni sociali pertinenti, si ricava un ritratto dolce amaro che spicca per l'intelligenza arguta che lo caratterizza.
rivisto oggi con la giusta distanza (e con grande godimento) si possono anche percepire legami con il cinema di Cassavetes. sembra nato negli States, il ceco Forman. per questo esordio negli USA, si avvale (anche) dell'aiuto di Carrière alla scrittura, portandosi invece dalla sua terra Ondrícek per la fotografia, un maestro indiscusso.
Esordio col botto di Milos Forman per la sua prima volta in USA. Il suo sguardo è impietoso e come aveva già fatto con la sua patria d'orgine, ci offre un altro graffiante affrsco della sua terra d'adozione.
Rivisto dopo tanti anni, conserva tutta la sua forza graffiante ma anche liberatrice; ancora più di Hair è un manifesto impietoso della cultura degli anni della contestazione. Forman sbarca negli Usa già pienamente maturo come regista, in grado di comporre un affresco straordinario dell'imbecillità americana, sia del mondo borghese e ricco degli adulti (lo strip poker… leggi tutto
Interessante prospettiva - dalle forti tinte ironiche - sugli anni della contestazione giovanile. Gli hippy visti forse con un po' troppa innocenza, senza approfondire il punto di vista dei ragazzi, ma affondando lo sguardo nella ricerca di comprensione da parte dei genitori - e in questo sta il fattore inedito del lavoro di Forman. Qualche scena cantata che riporta il film alla contemporaneità… leggi tutto
Voto 4. Datatissimo film, incentrato sul tema – tutto anni ’70 – della contestazione giovanile, con derive surrealistiche e musicali; adoro Forman, ma questo film è un buco nell’acqua clamoroso. Unica scena da salvare, quella del compianto Vincent Schiavelli che impartisce lezioni di canna… per il resto, pura archeologia. leggi tutto
Un po' a smitizzare paure e gap generazionale, il ribaltamento dei ruoli dell'epoca (in realtà da sempre più apparenti che tangibili) proposto dal film vuole che siano i genitori ad essere vuoti, annoiati, apatici e dediti agli istinti più caserecci, mentre i giovani - seppur un po' pavidi, spaesati e confusi - intraprendenti, vogliosi di esperienze, attivi artisticamente.
Ma la droga no, la droga tua non può disperdersi nei bordelli di Castelli noi veglierem
difenderem
la gioventù
da tutta questa insidia velenosa
che vorrebbero strapparla al cuor del grande fratel…
Rivisto dopo tanti anni, conserva tutta la sua forza graffiante ma anche liberatrice; ancora più di Hair è un manifesto impietoso della cultura degli anni della contestazione. Forman sbarca negli Usa già pienamente maturo come regista, in grado di comporre un affresco straordinario dell'imbecillità americana, sia del mondo borghese e ricco degli adulti (lo strip poker…
Due tranquilli genitori borghesi, per cercare di comprendere le ragioni della figlia che è scappata di casa, iniziano a dedicarsi a spinelli e strip poker. Al suo primo film americano, Forman mostra già di avere le idee chiare ma ha qualche difficoltà a realizzarle: la rappresentazione delle incertezze di una famiglia all’epoca della contestazione si risolve in un…
Interessante prospettiva - dalle forti tinte ironiche - sugli anni della contestazione giovanile. Gli hippy visti forse con un po' troppa innocenza, senza approfondire il punto di vista dei ragazzi, ma affondando lo sguardo nella ricerca di comprensione da parte dei genitori - e in questo sta il fattore inedito del lavoro di Forman. Qualche scena cantata che riporta il film alla contemporaneità…
Figlio di quella prodiga "Nova vlna", altra primavera boema, il nostro Milos fugge all'alba dell'incancrenimento storico esteuropeo e si rifugia negli Usa dove l'estro ceco si coniuga alla potenzialità hollywoodiana…
Voto 4. Datatissimo film, incentrato sul tema – tutto anni ’70 – della contestazione giovanile, con derive surrealistiche e musicali; adoro Forman, ma questo film è un buco nell’acqua clamoroso. Unica scena da salvare, quella del compianto Vincent Schiavelli che impartisce lezioni di canna… per il resto, pura archeologia.
Quanto è bella la scena in cui gli adulti si fumano le "paglie" ? E il dialogo padre - fidanzato della figlia ? Sottile comicità sociale ben riuscita (per l'epoca - anni 70)
Avete visto una giovanissima Kathy Bates ("Misery non deve morire", "L'ultima eclisse") tra le comparse per l'audizione canora?
Voto 7,5
Non si può negare la validità di un film che all'epoca destò molto interesse, soprattutto perché, anche da noi molti genitori poterono riconoscersi nei dubbi e negli imbarazzi della coppia interpretata dalla Carlin e da Buck Henry. Bisogna però riconoscere che il film di Forman è invecchiato piuttosto male, ed, esaurita la carica di novità…
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Commenti (5) vedi tutti
Un po' datato...non scappano piu' i figli per fare gli hippy....fanno cose peggiori...comunque la descrizione di quegli anni e' perfetta.
commento di ezioPrimo film statunitense per Milos Forman che prima di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", fece questo film che ritrae la "buona" società americana alle prese con la contestazione giovanile. Tra situazioni tragicomiche e caratterizzazioni sociali pertinenti, si ricava un ritratto dolce amaro che spicca per l'intelligenza arguta che lo caratterizza.
commento di Peppe Comunerivisto oggi con la giusta distanza (e con grande godimento) si possono anche percepire legami con il cinema di Cassavetes. sembra nato negli States, il ceco Forman. per questo esordio negli USA, si avvale (anche) dell'aiuto di Carrière alla scrittura, portandosi invece dalla sua terra Ondrícek per la fotografia, un maestro indiscusso.
commento di giovenostaEsordio col botto di Milos Forman per la sua prima volta in USA. Il suo sguardo è impietoso e come aveva già fatto con la sua patria d'orgine, ci offre un altro graffiante affrsco della sua terra d'adozione.
commento di (spopola) 17267927
commento di nico80