Regia di Michel Wyn vedi scheda film
Una giovane turista americana assassinata in Costa Azzurra, molti sospettati, troppi inquirenti e una verità talmente banale che, quando viene finalmente a galla, lascia inevitabilmente l' amaro in bocca. Si può sintetizzare così questo intricato giallo dal ridondante titolo italiano (sicuramente meglio l' originale Les suspects) che il regista Michel Win ha diretto con secco mestiere e grande attenzione nel rappresentare le procedure di indagine, ma senza troppa originalità. Molto ben rappresentato il falso perbenismo della ricca provincia francese, ma la polemica sugli eterni mali di una giustizia lenta, macchinosa e inquinata dalle ingerenze politiche, era già storia vecchia.
In compenso gli attori sono tutti encomiabili (ci sono anche Paul Meurisse, Michel Bouquet, Renaud Verley e i nostri Giampiero Albertini e Luigi Pistilli) ed è principalmente merito loro se il film rischia di sembrare più interesante di quello che è. Geniale il finale con voce narrante. In conclusione, non un capolavoro ma comunque da riscoprire e rivalutare. Curiosità: il romanzo di Paul Andreota da cui è tratto si intitola La pieuvre, ad indicare i tentacoli della giustizia...
Normale.
Voto:7
Regista dedito soprattutto alla TV, qui confeziona un buon film salvo sciogliere i nodi dell' intricata vicenda in modo un pò troppo semplicistico. Nel scegliere gli interpreti è andato sul sicuro...
La vittima che rivive nei continui flash - back. Sempre graziosa e meno isterica del solito...
Ottimo nei panni del giudice istruttore che non ha paura di sfidare i potenti.
Anche lui molto bravo nel ruolo del commissario cui si dovrà la soluzione del mistero.
Un perfetto commissario all' antica.
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