Regia di Michel Wyn vedi scheda film
Nel giorno di ferragosto, in una campagna del Sud della Francia, viene trovato il corpo senza vita di una giovane americana.
Il nome della ragazza (Candice) viene appreso dalla lettura del diario che viene rinvenuto accanto al cadavere, e sul quale la donna ha annotato le memorie relative ai giorni di vacanza trascorsi prima della sua tragica fine, tra Parigi e la Costa Azzurra.
La ragazza aveva viaggiato facendo largo uso dell'autostop, e questo l'aveva portata ad accompagnarsi con un numero abbastanza considerevole di umini incontrati casualmente sulla strada e che si erano fermati per concederle un passaggio.
Tutte persone in vista naturalmente (non i classici "uomini qualunque") e per vari motivi, chi per un verso o per l'altro, più che sospettabili, tanto per rendere più complicato il corso delle indagini.
Questo è sufficiente alla polizia in prima battuta, e poi al giudice istruttore, per costruire una trama di supposizioni e sospetti che non si arresta nemmeno di fronte alle ipotesi più ardite.
Il gioco va così avanti senza però approdare a definitivi risultati, fino a quando un solerte poliziotto di provincia, ad evitare l'errore giudiziario pronto a scattare perchè al cinema le indagini sui delitti devono (quasi) sempre conludersi in positivo in qualche modo, riuscirà invece a trovare, seguendo una propria pista, la vera, anche se molto più modesta verità.
Senza nulla concedere ai possibili eccessi di violenza che il tema poteva suggerire, il regista ha diretto un giallo appena decoroso, in cui conta solo il gusto di sciogliere un enigma dalle contrastanti apparenze anche per le false piste suggerite.
Pulito e non privo di mestiere, il film si lascia comunque guardare agevolmente, ma lascia poi davvero poche tracce nello spettatore.
Collaborano in ogni caso alla tenuta generale del racconto, i consumati interpreti: una fota schiera di ottimi attori fra i quali emergono oltre alla bellissima Mimsy Farmer, le buone caratterizzazioni di Luigi Pistilli e Paul Meurisse e quelle ancor più consistenti dei due protagonisti, il sempre bravo e puntuale Michel Bouquet e Bruno Cremer, altrettanto efficace nel disegnare il ruolo del poliziotto deciso e perspicace.
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