Regia di Tiziana Aristarco vedi scheda film
Ispirato (con qualche libertà) al romanzo "Chi ha paura dell'uomo nero?" di Graziella Fiorentin, il film racconta una storia familiare inserita nel dramma della pulizia etnica che portò, negli ultimi scorci della seconda guerra mondiale, al genocidio di italiani perpetrato dai partigiani comunisti e titini, alla tragedia delle foibe e all'esodo forzato degli istriani, fiumani, giuliani e dalmati, privati di casa e averi, trasformati in esuli e troppo spesso perseguitati, per motivi ideologici, nel loro stesso paese.
Trasmesso dalla Rai nel Giorno del Ricordo (che qualche storico assunto a star del web ha definito con disinvoltura una tappa di falsificazione storica), il film è molto attento - al limite della timidezza - a non offendere memorie e sensibilità "diverse" e a non concentrarsi troppo su violenze e sofferenze.
Ne consegue un'impronta mélo, piacevole ma di profondità limitata, comunque utile ad illustrare un presente (2024) in cui, su un versante diverso, vanno ricomparendo rigurgiti antisemiti. Complessivamente un buon film e un'utile lettura, specie per i più giovani, di una realtà storica che per decenni è stata volutamente nascosta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta