Regia di Adam Shankman vedi scheda film
Shane West, faccia da cattivo ragazzo, classe '78 of course, aiuta Mandy Moore a permettere a questo mieloso figlio di "Love Story" di non essere un irreparabile cry-movie. La trama, abbastanza semplice, è molto lacrimosa, ma sa sterzare e stemperare al momento giusto. Pregio della regia o della sceneggiatura? Poco importa. Sicuramente è grazie ai due protagonisti che sanno essere credibili senza incarnare i miti romantici degli innamorati maledetti che devono separarsi per forza. Ricorda per ambientazione e per alcune coincidenze, come la buona famiglia di lui, anche "Here on Earth" con la Sobieski nel ruolo di lei e Chris Kline nel ruolo di lui. C'era anche Josh Hartnett a rendere il film interessante e a presenziare come figura maschile forte e con qualità, visto che Chris Kline è solo un Big Jim senza spessore. Qui invece, i personaggi di contorno sono molto marginali e non si cade nel rischio di sbagliare qualche caratterizzazione. Peter Coyote è l'unico personaggio, con Daryl Hannah, ad avere un certo rilievo ed una certa funzione. Ma sono i due innamorati a fare il grosso, e Shane West, faccia da cattivo ragazzo, è la garanzia principale della pellicola.
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