Regia di Damien Leone vedi scheda film
Art the Clown ci rovina il Natale con brutali spargimenti di sangue.
Se i primi due film della serie scritta e diretta da Damien Leone erano stati prodotti con un budget risibile, questa volta, grazie ai (comunque pochi) due milioni di dollari di partenza possiamo finalmente godere di standard più elevati, tra i quali la fotografia, abbastanza bruttina nei capitoli precedenti. Terrifier 3 riprende narrativamente da dove eravamo rimasti. Il killer sovrannaturale truccato da buffone è resuscitato per la seconda volta e, a distanza di cinque anni e durante il periodo delle feste natalizie, riprende a seminare morte e a cercare i fratelli Sienna (Lauren LaVera) e Jonathan (Elliot Fullam) Shaw, che dovranno nuovamente sopravvivergli.
Uno degli aspetti che fa subito piacere notare è la maturazione del regista. Leone è migliorato tanto a livello tecnico quanto a livello creativo. Lo si capisce già dalla bellissima sequenza di apertura, che regala un massacro spietato e dalla tensione palpabile. Il film è esattamente ciò che il marketing voleva venderci, cioè uno slasher ultra-violento che se da un lato mette alla prova lo stomaco dello spettatore comune dall'altro soddisfa ampiamente il palato di tutti i fanatici dell'horror estremo. Leone, sostanzialmente, non voleva fare altro che alzare ulteriormente l'asticella del disgusto, tutt'altro che bassa già negli altri episodi, e bisogna dire che ci è riuscito. La sua fantasia sembra non conoscere limiti e mette in scena torture efferate e omicidi truculenti realizzati ricorrendo a effetti pratici molto gradevoli da vedere. Il piatto forte di questo orrido banchetto è però Art stesso, vero protagonista del film. Sadico ed al contempo burlone, il clown assassino è magnetico e spassoso come non mai nel suo compiere le peggiori nefandezze. David Howard Thornton, interprete di Art, ha fatto davvero un ottimo lavoro rendendo credibile questa icona del cinema dell'orrore contemporaneo. Inoltre, questa volta non sarà solo, bensì accompagnato da quella sfregiata della sua "fidanzata", Vicky (Samantha Scaffidi), valido elemento aggiuntivo per il proseguimento della carneficina su schermo.
Quello che senza dubbio è il maggior punto di forza del film, vale a dire il carisma del killer e le sue macabre stragi, rischia però di essere anche la sua più grande debolezza. Perché va bene puntare su Art e lo splatter a tutti i costi ma avremmo senz'altro gradito una maggiore attenzione alla storia narrata, che esattamente come nei due film precedenti risulta piatta, limitandosi a lanciare qua e là degli indizi sull'origine del male incarnato da Art senza però approfondirli mai veramente. Poco interessanti ed anzi parecchio dimenticabili sono anche le scene che vedono i fratelli cercare di rifarsi una vita. La Sienna di Lauren LaVera è una buona final girl e l'attrice si impegna nel ruolo ma i momenti che la vedono al centro della scena sono assai poco incisivi, oltre a puntare su di un effetto trauma già collaudato altrove.
Leone si dimostra, per la terza volta, un bravo artigiano capace di gestire l'abbondante violenza che tinge di rosso l'immagine ma un pigro scrittore a cui palesemente interessa solo l'esagerazione quasi fine a sé stessa. Eppure, è un'esagerazione che funziona e anche bene. Terrifier 3 è un film divertente e disturbante che quasi certamente avrà un seguito visti gli ottimi incassi. In attesa di un eventuale nuovo capitolo, non resta che applaudire quello che al momento è il miglior capitolo della saga.
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