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Echoes

Regia di Arthur Allan Seidelman vedi scheda film

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John_Nada1975

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Echoes

di John_Nada1975
4 stelle

Altra collaborazione tra l'attore e scrittore Alfieri e Seidelman dopo "Children of Rage", è un thriller singolare e a suo modo parecchio interessante, che cerca di inserirsi nonostante il basso budget, nel solco dei thriller depalmiani con Alfieri giovane artista pittore tormentato da incubi su di un doppio che lo minaccia, e si scopre poi essere un gemello morto alla nascita. Non mancano elementi soprannaturali per quanto riguarda la figura di un sensitivo che guida il protagonista alla scoperta, precedendo un poco Stephen King e "La Metà oscura", oltre che il film omonimo. Diverso è però l'approccio, perché l'elemento soprannaturale praticamente si ferma qui, ed il film prende una strada più simile a certi thriller "sociali" a basso costo, newyorkesi, di Larry Cohen in quegli stessi anni. Ad esempio oltre al topoi dell'artista tormentato e le visioni strettamente correlate con l'elemento fantascienza più che thriller, che è presente ma solo abbozzato. Buona parte è dedicata alle suddette "visioni" e a come queste finiscono per influenzare i suoi rapporti con la tizia che frequenta, il cerchio di amici, di lavoro, e non mancano pure alcune ficcanti notazioni sul "piccolo mondo di mezzo", dei vernissage nelle gallerie d'arte  del "mecenatismo" ecc., si vuole fare anche un discorso su questo, non soltanto un altro slasher, simile a cento altri è fra mille indistinguibili. Non c'è vera suspense,  manca forse il guizzo registico in alcune occasioni, ma Seidelmam non è propriamente regista forse "adatto" al genere, e in qualche occasione questo si vede. La colonna sonora ha una sua importanza e spesso sovrasta le scene. Convince poco il finale forse perché è stato scelto di non fornire alcuna spiegazione razionale o soprannaturale, su quello a cui abbiamo assistito. Come spesso accade soprattutto nel cinema di genere a basso costo, che non sapendo bene come fare "metraggio", all fine troppo tempo venga dedicato alla vita sentimentale e sessuale del protagonista, oltre ad una drammaticità di fondo che è certamente inconsueta. L'intera prima mezz'ora è dedicata alla sua relazione con Christine(Nathalie Neil), piuttosto superflua e divagante. Forse potevano essere resi più incisivi i dialoghi, come la caratterizzazione del fratello morto che ritorna, più spaventosa. Alfieri però ha abbastanza tenebrosa presenza per reggere un film da protagonista, e distinguersi come attore "sommerso", di mestiere, ma nessuna notorietà. La Neil fa la presenza da francofona straniera. Gale Sondegard, Ruth Roman e Mercedes McCambridge, che tra l'altro nel genere thriller- horror è stata niente meno che la voce originale di Pazuzu ne "L'Esorcista", contribuiscono e non poco all'aura di stile ed eleganza dalla piccola spesa, della pellicola. Che per tutte e tre fu anche l'ultima. Mike Kellin eccellente caratterista, è presente in una sequenza con un breve ruolo ma significativo nello svolgimento, come perspicace insegnante d'arte che si scontra con il contestatore Alfieri durante una lezione, nella sequenza probabilmente migliore dell'intero film

Una piccola parte pure per John "West Wing" Spencer. Molto giovane e quasi irriconoscibile per folta chioma e baffi. Seidelman  era regista di mestiere, indipendente e prettamente "newyorkese", però al film manca qualcosa per renderlo più minaccioso e inquietante, come si converrebbe al tipo di storia e atmosfera.

 

John Nada

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