Regia di Parker Finn vedi scheda film
Straniante metafora sul male di vivere in bilico tra realtà e paranoia, ma anche piccolo affresco del divismo americano inzuppato nel torbido dei giorni nostri, tra la tossicità delle sostanze stupefacenti e quella delle relazioni familiari (la madre). Finn da un secondo volto al suo demone cinematografico, affidandosi ancora una volta all’irruenza dello splatter, le ipertrofie sonore e alla supremazia femminile. Chiusa finale da mozzare il fiato.
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