Per il suo nono speciale di stand-up, il comico, autore, attore, sceneggiatore e filantropo britannico Ricky Gervais constata per l'ennesima volta la vastità della stupidità umana e - immaginando la fine del mondo che purtroppo molto probabilmente essa causerà - sforna una battuta dietro l'altra sul politicamente corretto, sulla Cina, sui matrimoni e i funerali in famiglia e sul futuro dell'intelligenza artificiale.
Il solito Gervais che non arretra di un centimetro. Il doversi però giustificare e spiegare delle precedenti "malefatte", durante lo show, l'ho trovato un momento di debolezza. L'analogia con Hopkins/Lecter, inoltre, è fuori luogo, è da uno che ciurla nel manico.
Che cosa significa essere “woke”? Bene o male empatizzare con il prossimo, proteggere le categorie fragili o meno rappresentate, rimanere sensibili sulle questioni politiche, ambientali e sociali. Ma oggi, sostiene Ricky Gervais in questo spettacolo, il termine è andato a indicare più che altro un certo tipo di 'bullismo autoritario' che arbitrariamente decide cosa sia… leggi tutto
Che cosa significa essere “woke”? Bene o male empatizzare con il prossimo, proteggere le categorie fragili o meno rappresentate, rimanere sensibili sulle questioni politiche, ambientali e sociali. Ma oggi, sostiene Ricky Gervais in questo spettacolo, il termine è andato a indicare più che altro un certo tipo di 'bullismo autoritario' che arbitrariamente decide cosa sia…
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Il solito Gervais che non arretra di un centimetro. Il doversi però giustificare e spiegare delle precedenti "malefatte", durante lo show, l'ho trovato un momento di debolezza. L'analogia con Hopkins/Lecter, inoltre, è fuori luogo, è da uno che ciurla nel manico.
commento di movieman