Regia di Pupi Avati vedi scheda film
81ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2024) - FUORI CONCORSO
Nell'Emilia appena liberata del '45 un ragazzo rimane folgorato dalla visione di una bellissima ausiliaria dell'esercito americano. Quando un anno dopo si reca negli Stati Uniti per perseguire le sue aspirazioni letterarie, si trova come vicina di casa la madre della ragazza, che scopre chiamarsi Barbara. Lei è scomparsa in Italia, forse vittima di un serial killer maniaco, la sorella è andata a cercarla ma probabilmente non la voleva trovare, più interessata a sostituirla a fianco del ricco fidanzato. Invece il ragazzo italiano, con un trascorso psichiatrico per l'abitudine di parlare con i morti della sua famiglia, dissotterra nell'orto della vicina una giara corredata da una enigmatica scritta che alterna oscenità a citazioni poetiche classiche.
Tratto da Pupi Avati dal suo stesso romanzo omonimo, L'Orto Americano è un giallo gotico con elementi horror e suggestioni soprannaturali. Il regista bolognese ritorna con successo alle atmosfere del "gotico padano", tra brume del delta e parecchi casali che ricordano la "casa dalle finestre che ridono".
Molto più riuscito del precedente fiacco horror Il Signor Diavolo, qui il ritmo incalzante e il senso di mistero tengono avvinto il pubblico, con pochi cali di tensione, pure nella ricostruzione processuale, fino ad un finale enigmatico che non risolve tutti i quesiti. Il bianco e nero è azzeccato a evocare le atmosfere dell'epoca, per come l'abbiamo conosciuta attraverso il cinema, sia nella provincia americana piena di segreti sia nell'Italia in macerie del dopoguerra.
Il giovane Filippo Scotti dopo È stata la mano di Dio trova una bella conferma in un ruolo protagonista, attorniato da una schiera di ottimi comprimari: Rita Tushingham , Armando De Ceccon, Roberto De Francesco , Chiara Caselli, Andrea Roncato .
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