Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film
Un Bellocchio imprevisto, almeno per me. Una profonda osservazione sulla Traviata vista da angolature diverse e mai asetticche e perfette, anche se ad un certo punto viene inquadrata una foto della Callas con un baritono.
Il melodramma vista come passione vera, sanguigna:
Una ragazza di 15 anni che sa l'opera a memoria, e la canta ad orecchio, facendo sorridere il personale di un'audizione, am che alla fine, rimangono incatati e fulminati dalla programmatica della ragazza;
Verdi visto e commentato dagli amanti della musica all'osteria;
Verdi commentato e suonato da un maestro, che ce lo spiega e lo dipana.. come anche un baritono, che fa un'analisi impietosa di Papà Germont;
Varie Traviate che danno l'anima e qualcosa di più nel cantare i vari pezzi, mixati fra loro;
e poi un viaggio nella Piacenza che ha dimenticato Verdi cedendolo a Parma, ma oggi tenta un recupero..
Un'analogia con il regista piacentino!!!??Penso proprio di si, ed il titolo, non è messo a caso, ma a significato.
Un giro nella Piacenza amante del melodramma, con il tema di verdi, ma in particolare della Traviata
Bello questo Mixer di voci, quasi impossibile.. eppure reso tale.
Un Bellocchi strepitoso, e finalmente libero dalle sue ossessioni psicoanalitiche. Ha dentro di sè delle grandi cose, e fortunatamente negli ultimi films lo ha dimostrato. Inquadrature ed interviste funzionali.. un bel film da rivedere, per la passione che ci sta dentro
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