Regia di Ray Yeung vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
Angie e Pat, coppia lesbica matura e amata da parenti ed affini, vive serenamente presso l'abitazione della più matura delle due, la quasi settantenne Pat.
Ma quando quest'ultima muore improvvisamente nel sonno, ad Angie il mondo crolla improvvisamente.
Protetta e confortata dai parenti e dagli amici, la donna tuttavia si incammina in un altro drammatico incubo, più materiale che affettivo, non appena scopre che, in sede di lettura del testamento, non le spetta alcunché, non essendo riconosciuta legalmente l'unione per le coppie omosessuali in una Hong Kong che, nonostante le apparenze, pare confinata tra le più retrograde comunità quanto ad intolleranza e a inflessibilità burocratica. Pertanto, nonostante gli oltre trent'anni di vita di coppia trascorsi con l'amata Pat, la mite Angie si ritrova completamente succube delle mutevoli necessità della famiglia naturale della defunta, piena di individui formalmente gentili e premurosi, abili tuttavia nel nascondere tra le loro effusioni affettive, la volontà di assicurarsi ogni privilegio sottratto impunemente alla sola persona meritevole del patrimonio della sua compagna: la povera Angie, appunto.
Dal regista hongkonghese Roy Jeung, noto in Europa per il suo notevole ed emozionante Suk Suk, presentato al FEFF di Udine nel 2022, e pure lui dedicato a sondare le difficoltà oggettive di una coppia matura omosessuale nel districarsi tra i preconcetti di una società sorda ad ogni richiesta di tolleranza, All shall be well si rivela una commedia drammatica riuscita, acuta e onesta, girata senza inutili fronzoli o tendenziose tentazioni melodrammatiche, utile a palesare il confine che si cela tra l'atteggiamento di aiuto e la tolleranza tipici dei periodi "di pace ed armonia", quando tutto funziona per il verso giusto, ed il volto cangiante che contraddistingue chi, quando cambiano i presupposti e le circostanze, si rivela niente di meglio che uno spregiudicato voltagabbana, contraddicendo comportamenti improntati su affetto e collaborazione che si ritenevano ormai dati per scontati.
Il film di Yeung infatti riesce a registrare in modo mirabile il mutamento comportamentale che si verifica quando un progetto di vita assieme viene messo di fronte all'ineluttabilità di una morte tutto sommato prematura e così inaspettata da lasciare un amaro in bocca destinato a crescere col tempo.
In senso di vuoto, di tradimento, che lascia sgomenti e viene ben reso dal volto esterrefatto della valida protagonista, Patra Au Ga Man (già presente nel citato e precedente Suk Suk).
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