Regia di Luca Miniero vedi scheda film
Gennaro Jovine torna a casa alla fine della seconda guerra mondiale e trova la moglie Amalia arricchitasi con i traffici illeciti di Errico Settebellizze, che insidia pure la donna; la figlia maggiore della coppia è incinta di un soldato americano, il figlio è un ladruncolo e la figlia minore, la piccola Rituccia, è malata. Gennaro e Amalia faticheranno non poco per venire a capo della situazione.
Considerando che il testo teatrale d'origine risale al 1945, bisogna fare i complimenti agli sceneggiatori di questa versione di Napoli milionaria! – Massimo Gaudioso e Filippo Gili – per non aver stravolto il copione di Eduardo De Filippo e al regista Luca Miniero per essere riuscito a mettere in scena in maniera credibile la Napoli di quasi ottant'anni prima. Forse un impegno nemmeno tanto complicato, se si considera la chirurgica costruzione dei lavori di De Filippo, ma è comunque piacevole ritrovare l'atmosfera del dramma originale anche nei colori vivaci del 2023 e nell'interpretazione degli attori di poco meno di un secolo più tardi. L'unica versione esistente sullo schermo fino a questo punto era quella diretta dallo stesso Eduardo e recitata dalla sua compagnia nel 1950: il paragone era insidioso, senza dubbio ostico, ma si può dire che il film televisivo (sponda Rai, nemmeno a dirlo) di Miniero regga tale urto. Questo anche grazie al cast ben assortito, comprendente tra gli altri Massimiliano Gallo, Nunzia Chiano, Vanessa Scalera, Michele Venitucci e Jacopo Cullin. Forse due ore di durata sono tantine visto il ritmo non sempre uniforme – unica pecca, se si vuole, del lavoro – ma tagliare o velocizzare un testo di un mostro sacro come Eduardo sarebbe stata una follia. 5,5/10.
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