Regia di Patrice Leconte vedi scheda film
Il treno. Allegoria per un viaggio interiore. Un viaggio che porta un anziano professore in pensione della provincia francese (Rochefort) a fantasticare sulla possibilità di vivere una vita non sua, quella di un forestiero capitato in città per una rapina in banca (Hallyday), stanco di avventure, uno che non ha mai infilato un paio di pantofole in vita sua.
Il film è tutto qui. Leconte dirige tutto per sottrazione, contrapponendo l'inesauribile logorrea del professore alla laconica sobrietà del forestiero. Metafisica dell'esistenza e labirinti dell'io diventano così i protagonisti di un film dal ritmo démodé, interpretato straordinariamente ma viziato da un calligrafismo registico che a volte pare di maniera e fine a se stesso.
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