Regia di Andrej Konchalovskij vedi scheda film
Ispirato a un fatto vero, ambientato in Cecenia, 'La casa dei matti' di Andrei Konchalovsky è una follia d'autore che ospita la pop star Bryan Adams nei panni di se stesso perché una delle pazienti ne è innamorata e sogna che il bel Bryan canti per lei. Il cortocircuito Cecenia/Mtv però non illumina una delle guerre più infami di questi anni, anche perché Konchalovsky oscilla tra la farsa, le scene ad effetto e la parabola poetica. Pacifismo? Sarà. Ma furbo e generico.
Basato su fatti realmente accaduti, il film narra le vicende di un gruppo di pazienti di un ospedale psichiatrico in Cecenia vicino alla frontiera, lasciati in balia del loro destino durante la guerra civile. Tutto il personale medico scappa a causa dei bombardamenti russi ma i malati restano nell'unico luogo che sentono come casa, anche quando un gruppo di soldati si installa nell'ospedale.
A parte la perizia nell'uso della macchina da presa, non c'è nulla dentro 'La casa dei matti' che sia personale o abbia la minima originalità. Risultato: una greve allegoria lunga un'ora e tre quarti che passa senza soluzione di continuità dalla 'felliniade', riveduta in chiave Kusturica, al videoclip con Adams, dalla tragicommedia alla satira. Tra il casino, la musica e gli ammazzamenti surreali, è difficile intravedere una morale che vada oltre la formula 'i veri folli non sono quelli che stanno dentro'; il che non è poi una trovata pazzamente originale.
BRAVI TUTTI GLI ATTORI DEL CAST,ANCHE SE MALATI REALMENTE,SONO RIUSCITI NEL LORO INTENTO:DA ELOGIO!
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"Fuggito da Hollywood, Konchalovskij vuole raccontare la sua patria in fiamme: 'gira' ancora bene ma usare le smorfie della follia come metafora di una vita migliore è un'operazione logora. Così, rimanendo nell'allegoria, 'La casa dei matti' può essere il simbolo del cosiddetto 'cinema da Festival', gonfio e ambizioso: e in cartellone c'erano troppi film (ahi, gli orridi tedeschi) di questo tipo, ancora più brutti!!! Un po' affetto da mania-di-Kusturica acuta e da fellinate etniche, il cineasta russo Konchalovskij emigrato in America ('Tango & Cash') è tornato nell'Itaca liberata ed ha diretto il suo film dell'attualità degradata. (...) Il film conta su un cast che riesce a uscire dal rodeo da circo che il regista ha predisposto. Si può visitare!!!!!
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