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Frida

Regia di Julie Taymor vedi scheda film

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La recensione su Frida

di undying
1 stelle

Una parodia involontaria sulla tormentata esistenza della celebre pittrice, diretta da una regista distratta che è miracolosamente riuscita ad incantare critica e pubblico.

 

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Messico. Un incidente d'autobus stravolge la vita di Frida (Salma Hayek). Durante la lunga convalescenza, la ragazza intende aiutare economicamente il padre, dandosi alla pittura. Per cercare di affermarsi nel settore, cerca il supporto di Diego (Alfred Molina), un pittore famoso, politicamente impegnato. Tra i due nasce una relazione che pian piano li conduce a vivere un rapporto di coppia libero, al punto che ciascuno di loro frequenta altri amanti. Quando Frida resta incinta, apprende con orrore che -a causa dell'incidente- è costretta ad abortire.

 

Salma Hayek, Alfred Molina

Frida (2002): Salma Hayek, Alfred Molina

 

Dal libro Frida: A Biography of Frida Kahlo, scritto da Hayden Herrera, quattro sceneggiatori traggono una riduzione cinematografica della vita tormentata della celebre pittrice messicana. Purtroppo la regia viene assegnata alla distratta Julie Taymor, autrice in grado di inanellare una incredibile sequela di anacronismi e imperdonabile sviste, tali da rendere il film uno spasso per chi intenda mettersi alla ricerca di errori. Non solo, il reparto make up riesce nell'impossibile impresa di rendere brutta Salma Hayek, mettendole al viso due sopracciglia da donna lupo. Accademico, pomposo, lento, con costumi non d'epoca: non si fa mancare nulla, la Taymor, per rendere allo spettatore l'esperienza di visione una delle più allucinate possibili. Si comincia con l'infelice scelta di inserire una scena ambientata nel 1932, a New York, dove in un cinema è in proiezione King Kong: film realizzato nella realtà solo l'anno seguente; per poi proseguire con la presenza di pannolini usa e getta, quando ancora erano ben lontano dall'essere inventati. Ancora: sono evidenti momenti di trascuratezza paragonabili alle telenovele brasiliane anni '80, tipo quando la Hayek è in una vasca da bagno… con asciugamano sul petto (benedetta ipocrisia e moralismo integerrimo!). Diversi anche gli anacronismi su personaggi storici (per dirne uno, si cita la moglie di Nelson Rockfeller, trent'anni prima che la signora diventasse tale di cognome, acquisto solo dopo il matrimonio). Dei rivoluzionari in strada cantano "El pueblo unido jamás será vencido" (Il popolo unito non sarà mai sconfitto), peccato che tale canzone sia stata scritta nel 1973 (Frida è morta nel 1954). Ancora: errori di continuità, oggettistica fuori tempo (soprattutto orologi) e molto altro. Disattenzioni inaccettabili in una produzione da 12.000.000 di dollari. Ma evidentemente la distrazione paga, avendo ad oggi, questo terrificante melodramma, incassato quasi quattro volte tanto. E, cosa che fa riflettere, si è portato a casa due Oscar e 15 riconoscimenti. Film della serie: solo se sono fatti male li premiamo! 

 

Salma Hayek

Frida (2002): Salma Hayek

 

"Io sono fortunato, io: ho la macchina rovinata, un vestito quasi nuovo da buttare via, la salute manomessa, forse una broncopolmonite con prognosi riservata, la capa scassata. Ah, come sono felice, come godo, che goduria!" (Totò: Un turco napoletano)

 

Salma Hayek

Frida (2002): Salma Hayek

 

F.P. 28/01/2020 - Versione visionata in lingua italiana 

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