Regia di Youssef Chahine, Amos Gitai, Alejandro González Iñárritu, Shohei Imamura, Claude Lelouch, Ken Loach, Samira Makhmalbaf, Mira Nair, Idrissa Ouedraogo, Sean Penn, Danis Tanovic vedi scheda film
Essendo 11 film il totale è slegato e difforme, alcuni episodi sono molto belli (l'africano, Penn, Loach, i musulmani a New York), alcuni così cosà, altri quasi brutti (quello in Israele su tutti).
Emerge il ritratto di una nazione che ha seminato odio e raccolto tempesta, e chi ci rimette alla fine sono sempre i popoli, la gente comune, la massa senza nome e senza cervello, schifosa nell'insieme, commovente nella sua singola umanità, che non si può non amare fino alle lacrime.
Ken Loach ci suscita giustamente odio per Kissinger, Nixon, altrove si vede la cialtroneria dilettantesca e fantozziana della società USA, esportata mascherata e falsamente vincente nei film blockbuster, per ingannare il popolino mondiale che ne ha fatto un mito, maoggi, nel 2004, avere il mito degli USA significa essere coglioni.
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