Regia di Mark Brown vedi scheda film
Shanté Smith è una giovane donna nera, affascinante e affermata sul lavoro che, nei suoi (frequenti) momenti di pausa in ufficio, sciorina alle amiche e a noi spettatori con continui dialoghi ”in macchina“, una sorta di decalogo sentimentale. Quando entra in crisi il suo rapporto con Keith, belloccio, nero e anche lui ben collocato nella società del lavoro, Shanté deve trasferire dalla teoria alla pratica le sue convinzioni, in un estenuante gioco di risiko sentimentale in cui sono coinvolti anche gli amici della coppia. Nei pressi del caldo ferragostano, non è infrequente l’uscita di commedie ”all black“ finalizzata a un prossimo uso televisivo, ma stavolta più che a una commedia ci pare di assistere a un film di fantascienza, con tutti questi neri ricchi e fortunati, il cui unico scopo è scimmiottare le peggiori abitudini dei bianchi. Anzi, sembrano addirittura prendere le distanze dai loro fratelli così chiassosi e privi di classe durante i loro litigi, al contrario dei compassati bianchi, regalandoci un cinema agli antipodi di Spike Lee tanto per intenderci, e pieno di stereotipi consunti sulla infinita battaglia tra i sessi.
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