Regia di Maurizio Lucidi vedi scheda film
Il surreale Pozzetto tiene in piedi il film .....
Quando muore la madre strozzina , un ingenuo artigiano aggiustatutto rimane disorientato ma al cimitero trova l' amore di una vedovella ... E' una delle prime pellicole che vedono protagonista Renato Pozzetto , dopo la brillante gavetta cabarettistica in coppia con Cochi Ponzoni . Ed è proprio da queste esperienze ( fatte prima al Derby e poi in televisione ) che il comico lombardo si porta dietro la lunga serie di battute surreali , gags lunari e tormentoni stranianti che sono poi la cosa migliore di questo film . La storia infatti è piuttosto banale e perfino prevedibile , ma tiene abbastanza bene nella prima parte , poi ha un cedimento per riprendersi nel finale . Come noto , il faccione stralunato di Pozzetto si presta perfettamente al suo candido ed infantile personaggio . La sua partner è la graziosa Agostina Belli , attrice parecchio in auge in quegli anni e poi scomparsa dal Cinema .
Non certo una star , ma qui fa lua parte e ci regala pure un fugacissimo nudo frontale . L' antagonista è il bravo Aldo Maccione , sempre a suo agio nel solito ruolo di viscido gradasso ricattatore , tanto da replicarlo pari pari ( sempre con Pozzetto ) nel successivo " Fico d' India " . Bella sfilata di brevi camei forniti da noti caratteristi dell' epoca , da Mario Brega ad Alvaro Vitali e da Leopoldo Trieste ad un giovane Massimo Boldi . Simpatica apparizione finale della bella Ursula Andress nei panni di sè stessa . Il toscano Maurizio Lucidi è il regista di questa commedia degli equivoci che si avvale anche di una discreta colonna sonora di Stelvio Cipriani e che alla fin fine risulta sufficientemente divertente ; ne consegue il 6 pieno .
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