Regia di William Wyler vedi scheda film
Tratto da una pièce di Lillian Hellman, il film ne conserva l’impianto teatrale, affidandosi a una prodigiosa quanto mefistofelica interpretazione di Bette Davis e a un plot narrativo ben consegnato, che se, sulle prime battute, sembra indulgere alla commedia, in seguito si trasforma in un melodramma a tinte fosche.
All’inizio del Novecento, una donna separata (Davis) e i suoi due fratelli fiutano l’occasione per mettersi in società con un magnate del cotone. Per raggiungere l’obiettivo i tre hanno però bisogno del denaro dell’ex marito della donna (Marshall), un ricco imprenditore con grossi problemi di salute. Le manovre di queste volpi della finanza coinvolgeranno anche altri membri della famiglia.
Tratto da una pièce di Lillian Hellman, il film ne conserva l’impianto teatrale, affidandosi a una prodigiosa quanto mefistofelica interpretazione di Bette Davis e a un plot narrativo ben consegnato, che se, sulle prime battute, sembra indulgere alla commedia, in seguito si trasforma in un melodramma a tinte fosche, un delitto senza castigo che non lascia dubbi sull’avidità dell’aristocrazia terriera dei paesi del Sud degli States. Un’aristocrazia circondata da una servitù nera perennemente in livrea.
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